Bono Vox sarà a Expo. Noto per il suo impegno umanitario, arriverà all’Expo per sostenere la Carta di Milano e il lavoro del World Food Programme. Anche Marco Cavallo, come sapete, non ha voluto mancare all’Expo proprio per continuare a lottare contro le disequità, le istituzioni totali e lo sviluppo “che uccide” e che continua ad affamare milioni di persone. Bello sarebbe che questi due lottatori si incontrassero. Sappiamo che Bono conosce Marco Cavallo e…
Interrogarsi sulle ragioni della follia: a volte frutto di ben comprensibili gironi concentrici di sopraffazioni e miserie, altre volte della fragilità di corpi segnati, altre volte di una renitenza o di una opposizione incauta e con troppi fragili strumenti a fronte della geometrica potenza nemica, altre volte incorporazione dell’aggressore, altrove altro ancora.
Quasi mai effetto di una linearità causale, la follia è sempre enormemente mutante per variare di relazioni, di sguardi, di reazioni e contro reazioni modificabili.
Destini enormemente sensibili a ciò che attorno si costituisce o si progetta.
Al via il programma degli appuntamenti e incontri all’insegna del messaggio che Marco Cavallo ha portato a Expo: “nutrire” il Pianeta è nutrire libertà, diritti e desideri. Si parte il 22 agosto con Gregoire Ahongbonon: dall’Africa il “Basaglia nero” sarà a Expo per raccontare come da oltre 30 anni libera i “matti” africani” dalle catene.
Si avvia il 22 agosto l’annunciato programma di eventi collaterali del progetto “Nitrire al Pianeta” che ha portato a Expo lo scorso luglio Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro alto quasi 4 metri che nel 1973 a Trieste ruppe i muri del manicomio dando il via all’inarrestabile processo di cambiamento e alla Legge 180 e diventato storia della libertà riconquistata dagli internati e della possibilità che le persone hanno di realizzare i propri desideri.
Quando il cavallo azzurro lasciò il ghetto, centinaia di internati lo seguirono. La testimonianza della povertà e della miseria degli ospedali psichiatrici, delle periferie del mondo, di tutte le istituzioni totali invase le strade portando con sé la speranza di poter stare insieme agli altri in rapporti liberi tra persone.
1973. Un grande Cavallo di legno e cartapesta viene costruito nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste. Per poter uscire deve abbatte i muri. Comincia così il viaggio di Marco Cavallo nelle carceri, negli ospedali psichiatrici, nei campi profughi, nelle scuole, negli ospizi, in tutte le istituzioni totali. La sua storia parla di libertà a milioni di persone.
Il colore del Cavallo è l’azzurro, il colore del cielo, il colore del mare, il colore della libertà.“Il sogno di una cosa migliore”. Il 22 di agosto con la visita del “Basaglia nero” ripartono gli incontri e gli eventi intorno a Marco Cavallo al padiglione Kip International.
Trieste 2015 –Incontro nazionale di associazioni e persone con l’esperienza del disagio mentale
Parco Culturale di San Giovanni, 17 – 19 settembre
“La speranza è un rischio che bisogna correre” (Georges Bernanos)
Impazzire si può ritorna quest’anno il 17-18-19 settembre nel Parco di San Giovanni, a Trieste.
Anche quest’anno vorremmo entrare nel vivo delle questioni che maggiormente lanciano ai servizi di salute mentale la sfida al cambiamento, quelle che necessitano, qui e ora, di una riflessione relativa alle pratiche quotidiane, ai poteri che le sottendono e ai linguaggi comunicativi che le definiscono. Quale più efficace anticorpo, capace di mantenere sano e vigile un servizio, se non il linguaggio del tutto innovativo dei peer support, che tanta contraddizione possono far emergere nei percorsi di reciproca recovery nei servizi di salute mentale? O il linguaggio dei giovani che scardinano con il silenzio o il frastuono delle loro parole le “terapie” pensate “per” loro?
(ANSA) – TRIESTE, 4 LUG – E’ praticamente un altro mondo da quando nel 1973 ruppe i muri del manicomio di Trieste, spinto fisicamente dalla forza dei matti dell’epoca e ideologicamente dall’onda rivoluzionaria di Franco Basaglia. Ora il simbolo di quella ribellione, Marco Cavallo, quella strana scultura-macchina che rappresenta un cavallo azzurro alto quattro metri e che dentro il manicomio fu realizzato in colettivo, mostra qualche acciacco, andrebbe meglio strigliato e forse nutrito con biada bio, di alta qualità in una fattoria per equini anziani. Invece, l’indomito animale sta per partire alla volta di Milano dove giungerà mercoledì 8. Destinazione: Padiglione Kip.
Marco Cavallo il grande cavallo azzurro all’Expo, contro l’esclusione
Luglio-Ottobre 2015
Lottare per l’abolizione di tutte le Istituzioni totalizzanti che ancora esistono nel mondo, per costruire sistemi di welfare capaci di accogliere tutti; “nitrire” al Pianeta per dire a tutti che “nutrire” il Pianeta non sia aumentare l’esclusione. È per portare questi messaggi che Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro alto quasi 4 metri che nel 1973 a Trieste ruppe i muri del manicomio dando il via all’inarrestabile processo di cambiamento e alla Legge 180, si presenterà all’Expo mercoledì 8 luglio a partire dalle ore 19.30.
Carissimi, mi rivolgo a tutti voi, associazioni di familiari, sofferenti psichici, realtà di privato sociale, associazionismo, sindacati (e non solo della funzione pubblica) data l’importanza di questa fase che pone al centro la riforma del sistema sanitario lombardo. Una fase nella quale si rischia di veder messa nel dimenticatoio la questione della salute mentale lasciando tutto immobile e immodificabile. Tutto ciò è inaccettabile! ancor più oggi che la Regione Lombardia sta elaborando una riforma sanitaria.…