La Comunità Terapeutica “Franca e Franco Basaglia” della cooperativa sociale A.S.A.R.P. UNO non apre grazie alle incomprensibili lungaggini burocratiche della Regione Sardegna. La cooperativa sociale A.S.A.R.P. UNO è stata fondata dai familiari Asarp nel 1995. La comunità terapeutica riveste grande importanza per il territorio perché dovrebbe dare risposte ai bisogni terapeutici riabilitativi delle persone con sofferenza mentale. Un mutuo bancario che strozza la cooperativa. La Cooperativa rispondendo ad una gara pubblica della ASL N°8 ha…
“E ora non mi rinchiudere. Manifesto per la vita libera delle persone con disturbi mentali e disabilità intellettiva, contro il rischio di una nuova istituzionalizzazione” è il documento che verrà pubblicamente presentato e discusso nel corso di una conferenza organizzata dal comitato “E ora non mi rinchiudere,” che è sostenuto dai primi firmatari scritti in calce, il 27 febbraio prossimo a Empoli (Firenze), presso la Sala Conferenze dell’Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa (ASEV).
(vedi il Manifesto in allegato)
La vita è uguale per tutti
Le persone affette da disturbi mentali (1) e disabilità intellettiva (2) hanno il diritto di avere le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini, in termini di libertà di scelta, di rafforzamento della consapevolezza e di controllo sul modo in cui vivono per tutta la durata della loro vita, rispettando i principi di autodeterminazione, libertà, inclusione e partecipazione alla società in cui si trovano a vivere.
Mauro Palma è il primo Garante nazionale dei diritti dei detenuti: dopo una lunga attesa finalmente la nomina del Governo La nomina di Mauro Palma a Garante dei detenuti è una buona notizia. In questi anni, anche nella complessa vicenda del superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, abbiamo potuto apprezzare le qualità umane e professionali di Mauro Palma. Esprimiamo al nuovo Garante gli auguri per lo svolgimento dell’importante incarico e la disponibilità a collaborare con lui…
Venerdì 5 Febbraio 2016: Si può superare la contenzione nelle strutture sanitarie per anziani? Ci sono alternative alla contenzione fisica? Nell ’assistenza delle persone anziane la contenzione fisica è una pratica comune, sia nelle strutture residenziali che in quelle ospedaliere. Una problematica spesso ignorata o sottovalutata: l’utilizzo della contenzione aumenta sistematicamente in relazione all’età del paziente ospite ed alla severità del danno cognitivo. (vedi il programma) Brochure Convegno Contenzione RSA Lecco 5 feb 2016
Laura Darralnon è diversa da tante altre ventottenni del Regno Unito. Ha la passione della recitazione, e come molti giovani vi si dedica con tutta se stessa. Ma, allo stesso tempo, Laura sta compiendo qualcosa di straordinario: attraverso una campagna mediatica da lei ideatasta aiutando personein tutto il mondo. Si chiama #itAffectsMe (mi riguarda, ne soffro anch’io) ed è un movimento social che mira all’eliminazione del pregiudizio sulla malattia mentale.I disturbi mentali come l’ansia, depressione…
L’Unasam organizza per il prossimo 4 febbraio 2016 a Roma, presso il Centro Congressi Frentani, il proprio convegno nazionale dal titolo: “Salute Mentale è Tempo di Cambiare. Carenze dei servizi, Organizzazione, qualità degli interventi, esiti, verso la recovery”. Diversi gli interventi e i referenti istituzionali. Siete tutti invitati a partecipare alla giornata e al dibattito. A breve invieremo e pubblicheremo il programma definitivo. “Salute Mentale è tempo di Cambiare” L’U.N.A.SA.M., Unione Nazionale delle Associazioni per…
di Silvia D’Autilia. A fine ‘800 la psichiatria manicomiale “curava” i suoi pazzi con poche categorie diagnostiche. Benchè la scommessa, di matrice eminentemente kraepeliniana, fosse quella di differenziare il più possibile una malattia psichiatrica dall’altra, la nosografia del tempo era poco articolata e differenziata. Allorché varcava la soglia del manicomio, il paziente era sicuramente disturbato: il problema era decidere che disturbo avesse. Osservazione, descrizione, esibizione dei sintomi erano per la psichiatria positivista le chiavi di…
Di recente ho partecipato in Veneto a un incontro organizzato da familiari e cittadini attivi per la presentazione dell’ultimo nato della Collana 180. Come sempre la partecipazione delle madri riporta le questioni con parole semplici alla quotidianità, spesso difficile e faticosa, ai bisogni, alle cure, ai servizi, alla denuncia di incomprensibili deformazioni organizzative, alla speranza.
Una signora, timidissima, prende la parola. Si imbarazza alla presenza del microfono. In dialetto, cantilenando, dice di avere più di settant’anni e che vuole parlare di suo figlio che ne ha quarantacinque e che vive in una struttura, una RSA, precisa, e che “me fiol l’è in psichiatria da quando che el iera giovine”. Ci dice di un uomo che da più di 20 anni è in cura con neurolettici, ricoveri, contenzioni e residenze (Rsa). È angosciata ora più che prima perché suo figlio non riesce più a camminare, piegato in due, ingrassato. È sopraffatto dai farmaci. Si avvicina e mi mostra un foglio piegato in quattro. È la lettera di dimissione dal servizio psichiatrico di diagnosi e cura (vedi sotto*).
di Oreste Pivetta. “87 ore”, il documentario di Costanza Quatriglio sulla fine di Francesco Mastrogiovanni. Bello, asciutto. Andrà in televisione, su Rai 3 lunedì 28 alle 23,50. Quello che colpisce vedendo il documentario (più che le immagini viste in tv e altre viste nei vari siti) è ciò e chi sta attorno a Mastrogiovanni, i muri, i letti, gli armadietti, le donne e gli uomini che non mancano nella “assistenza” a Mastrogiovanni e ci si…
Un pensiero, in questi momenti di stralunato andare, ad Antonio e ai suoi giorni chiusi.
Come non pensare, oggi, al suo tempo fermo, che non conosce domeniche e feste e anni nuovi… Perché dopo le denunce, lo stupore, le interpellanze, la visita, persino, della Commissione del Senato per i Diritti Umani, Antonio è ancora isolato in una stanza dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia.
Quale avvento, quale speranza…