Dopo le dimissioni questa settimana degli ultimi tre internati, seppure con grave ritardo, e grazie anche al lavoro del Commissario Franco Corleone, è finalmente stato raggiunto il risultato di una lunga mobilitazione. Nella sede dell’ex OPG sono ancora detenute sette persone, che dovranno essere assistite in carcere o, preferibilmente, con misure alternative. Nel corso della nostra ultima visita a Montelupo Fiorentino (23 dicembre scorso) abbiamo espresso sostegno agli operatori che ancora lavorano nella struttura, per…
di Peppe Dell’Acqua
Qualche premessa per cogliere il senso della scelta di campo che siamo stati e siamo obbligati a fare. Provo a dire con le parole che ho, alcune ragioni delle scelte che ritengo largamente condivise all’interno dei movimenti e delle associazioni per la salute mentale e del forum.
Il cantiere che immaginiamo deve proporre (e motivare) un ruolo di programmazione e di verifica più forte da parte del Governo centrale (se mai accadrà nei prossimi mesi che ci sia un governo che voglia curarsi della salute mentale) con l’obiettivo di ridurre, definendo standard per esempio, il divario intollerabile tra le diverse aree del paese ( vedi F. Starace , Ultimi in Europa e il Rapporto sulla salute mentale 2015 “Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale).
“A Trieste, nel manicomio di San Giovanni, la ricostruzione identitaria e il tentativo di ricomporre le fratture così profonde nelle storie delle persone diventavano, di giorno in giorno, un imperativo categorico. Dovevamo ascoltare e favorire il racconto dell’altro. Non bastava mai. Le vie d’uscita si potevano trovare soltanto nella trasformazione, seppure lenta, del quotidiano. Bisognava tornare nei luoghi che da anni le persone avevano lasciato. Era necessario stare insieme per ore e per giornate intere.
di Peppe Dell’Acqua
Non possiamo più stare a guardare. Ovunque le politiche per la salute mentale segnano il passo. Un velo di smemoratezza copre il passato e l’indifferenza al presente, non certo felice dei servizi, apre a un futuro quanto mai incerto e oscuro. Il recente rapporto del ministero della Salute rende concreta e misurabile la crisi ormai profonda delle organizzazioni per la salute mentale e della incertezza (e dell’insensatezza) delle risposte ai cittadini. Con gli amici più attenti discuto spesso della “terza rivoluzione”. Forse bisognerà ritornare alle parole, alle premesse, alle azioni che fecero cadere le “mura di Gerico”.
L’incontro di Trieste ha segnato una data storica: la sorprendente fine, a 140 anni dalla nascita, del manicomio criminale, dell’ultima istituzione psichiatrica, dell’ultimo e arcaico luogo di segregazione. Chiude un ciclo di mezzo secolo di impegno. Marco Cavallo nitrisce di gioia ma non riesce a fermarsi deve continuare ad andare.
[La presente recensione al libro di Alberto Fragomeni, Dettagli inutili, “Collana 180″- Archivio critico della salute mentale, Edizioni Alphabeta Verlag, è apparsa sul numero 20, dicembre 2016 – gennaio 201, della rivista Il Ponte rosso http://www.ilponterosso.eu/] ne prendo una per non sentirmi dio. e un’altra per non sentirmi una merda. e un’altra ancora per non aver paura di sentirmi una merda. o forse per non aver paura di sentirmi dio. non lo so, non l’ho…
“Finanziamenti insufficienti in 18 regioni su 20. Le Regioni rispettino gli impegni da loro stesse definiti”
La percentuale della spesa sanitaria dedicata alla Salute Mentale è pari al 3,49%, ben lontano quindi dalla soglia minima del 5% cui si erano impegnate le Regioni con un documento sottoscritto all’unanimità da tutti i Presidenti il 18 gennaio 2001. Si collocano al di sopra della soglia del 5% solo le PA di Trento e Bolzano, seguita dall’Emilia Romagna, con il 4,93%
Per la Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep), la recente pubblicazione del Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute confermerebbe “con la spietata neutralità dei dati” il ruolo sempre più marginale oggi assegnato alle attività psichiatriche nelle Regioni italiane.
I numeri nel Rapporto sulla salute mentale 2015 “Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM)” – vedi tutto il Rapporto -,confermano l’urgenza di aprire un cantiere. I dati, comunque li vogliamo leggere, sono allarmanti per la disomogeneità regionale, per l’esiguità delle risorse, per la crescita sempre più qualificata di una domanda che non trova le risposte,oggi più che mai possibili. Di seguito una sintesi dei risultati principali dell’analisi dei dati del…
Di fronte a immagini così orrende e dolorose che neanche possono abitare i nostri peggiori incubi, l’urgenza di testimoniarle dovette prendere il sopravvento. I disegni che porta fuori da Juqueri prefigurano quasi un reportage, una denuncia come quelli che solo tempo dopo arriveranno. Quelle denunce che non solo in Italia i più grandi fotografi documenteranno
Segnaliamo l’uscita del nr. 303 – settembre/ottobre – di Animazione Sociale Nel numero, tra gli altri articoli: Fare salute mentale oggi Riconoscersi nel destino di fragilità dell’altro Perché non bastano gocce e pastiglie Fare inserimenti lavorativi nel tempo della crisi Testi di Eugenio Borgna, Andrea Materzanini, Consorzio Cascina Clarabella I luoghi buoni della cura Come mandare avanti la rivoluzione culturale avviata da Basaglia Intervista a Peppe Dell’Acqua a cura di Anna Poma Vedi: http://www.animazionesociale.it/