La mattina di giovedì 16 marzo sono a Barcola. Nella stanzetta che chiamiamo dei colloqui e dell’accoglienza sto parlando con la mamma e il papà di una giovane donna in quel momento ospite al Centro. La stanza si trova proprio all’ingresso, la prima sulla destra. Molti ospiti abituali quando arrivano aprono la porta per salutare. Quella mattina sono circa le nove e mezza quando: “Hanno rapito Aldo Moro – urla entrando Paolo Gallotti – le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro. Cinque morti…” Faccio un cenno bonario di assenso, conosco da due anni Paolo e il suo delirio. Gli dico: “Va bene, va bene Paolo, aspetta che finisco con questi signori e ne parliamo”. So che posso parlare e aggiungo: “Oggi abbiamo notizie fresche dal KGB…” Non mi permette di scherzare, oggi, e si arrabbia di brutto: “Ma va in mona, ma di cosa cazzo vuoi parlarmi, no go niente da dirte!” Che io ci creda o no, Aldo Moro è stato rapito.
Sabato 13 Maggio 1978 il Parlamento italiano approvò la legge che sarebbe diventata famosa col numero 180.