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di Francesca de Carolisgiornalista, da tempo si occupa di detenzioni e costrizioni“Vedo la Terra. È blu”.Così, sessantuno anni fa Yuri Gagarin, in un giorno d’aprile, dall’oblò della sua navetta spaziale, ha spalancato gli occhi, e li ha fatti spalancare anche a noi, sul colore della Terra. E chissà fino ad allora di che colore l’avevamo immaginata. Io non ricordo. Certo, quella frase del primo astronauta l’ha certificato per tutti. La Terra dunque è blu, quasi a…

La piazza del Forum si sta ripopolando.  Il documento programmatico dell’ottobre 2003 andrebbe riletto, non senza meraviglia. Riscopriremo la lungimiranza di quello scritto.Intanto la pagina di premessa, che pubblichiamo per intero, sia di buon auspicio. ***Documento programmatico del Forum Salute MentaleRoma, 16 ottobre 2003Ridurre la dissociazione che molti da tempo avvertono tra enunciati e pratiche nel campo delle politiche della salute mentale è il motivo fondante l’incontro di oggi e la proposta di lavoro del Forum per…

Lettera di Peppe Dell’Acqua novembre 2021 Care amiche e amici, e care compagne e compagni di strada, che questa piazza, per una ragione o per l’altra, avete frequentato, devo comunicarvi che è difficile, se non impossibile continuare a gestire il sito (e le conseguenze politico – culturali che ne derivano), senza una condivisione con voi. Come ho già detto nel corso dell’ultimo anno, sono rimasto pressoché solo a gestire il sito, ma anche a rispondere…

di Antonio Luchetti, psichiatra, Bolzano Il 28 maggio scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le Linee guida sui servizi di salute mentale di comunità. Il sottotitolo recita: “promuovere approcci centrati sulla persona e basati sui diritti”. Alla guida si affiancano sette pacchetti tecnici per lo sviluppo operativo e fattuale di servizi di salute mentale per la crisi, ospedalieri, comunitari, di sostegno tra pari, abitativi e per lo sviluppo di reti complete di servizi.…

immagine-cover_quale-psichiatriaSalute mentale, perché è importante salvare la legge Basaglia

L’ultimo libro di Franco Rotelli ripercorre la rivoluzione che ha segnato la storia della psichiatria in Italia. Una riforma che va tutelata

Come ormai di frequente mi accade, la Collana 180 – Archivio critico della Salute mentale di Edizioni Alphabeta Verlag (Merano) mi informa sulle uscite. Di recente ha pubblicato ‘Quale psichiatria? Taccuino e lezioni’, una raccolta di saggi di Franco Rotelli che coprono un arco di quasi quarant’anni. Un libro questo che ho letto senza conoscerne prima i saggi che lo compongono e che sono, sia quelli più lontani nel tempo, sia quelli più vicini, testi di una straordinaria attualità. Ripropongono negli accostamenti più complessi e rivoluzionari, uno splendido affresco di quella che è stata la psichiatria di Franco Basaglia, e che Franco Rotelli ha aggiornato senza fine con le testimonianze teoriche e con le realizzazioni pratiche di una psichiatria che ha continuato a vivere dei grandi ideali.

I lavori raccolti in questo libro, denotano la capacità di scrittura di Franco Rotelli, le sue doti teoriche e pratiche che gli consentono di confrontarsi con temi che sono stati quelli di Basaglia, ma che egli ha continuato, rinnovandone le sorgenti culturali e calandole in un linguaggio e in contesti emozionali diversi da quelli di Basaglia, continuamente citato nel corso dei suoi lavori. La cultura di Rotelli si allarga, direi, ad autori, che non facevano parte spontanea e immediata del pensiero di Franco Basaglia. I testi raccolti ripropongono i grandi temi della psichiatria che ha cambiato il mondo, e che da Gorizia e da Trieste si è diffusa come testimonianza di una genialità, quella di Franco Basaglia, imprevedibile in un mondo, come quello della psichiatria italiana, che è sempre stato sbranato dalle concezioni biologiche più gelide.

farfalle-e-manidi Rosy Bindi, Ex ministra della Salute, presidente Commissione antimafia nella XVII legislatura
Da lavialibera.libera.it, 15 giugno 2021

La tragedia di Ardea non è conseguenza della legge che ha permesso la chiusura dei manicomi. L’alternativa alla costrizione è la cura, il ragazzo che ha sparato invece è stato abbandonato

La tragedia di Ardea avrà sicuramente molte spiegazioni, non è possibile affrontare la questione in modo semplicistico. Tuttavia il dibattito si è subito concentrato sullalegge Basaglia e sul modo in cui viene oggi trattata la malattia mentale. Su questo è bene essere chiari: la tragedia di Ardea non è responsabilità della legge voluta dallo psichiatra Franco Basaglia, ma di chi quella legge non l’ha applicata o, se l’ha applicata, l’ha fatto per un breve periodo.

nave-dei-folliDi Francesca De Carolis. – Una risposta al dramma contemporaneo, al nostro cupo e irresponsabile correre verso l’autodistruzione… l’ho trovato, con grande gioia, leggendo “La letteratura ci salverà dall’estinzione” un molto bel libro di Carla Benedetti, di quelli che aprono strade… spiegando che dove l’economia, il diritto e la politica continuano a fallire, forse la letteratura e la filosofia ci salveranno dall’estinzione… E non mi è sembrato un caso averlo letto proprio oggi che da Trieste leggo della “dissennata opera di distruzione”, da parte dell’amministrazione regionale, della rete di servizi pubblici, della guerra contro oltre mezzo secolo di cammino di quella realtà che, come annuncia Gianni Cuperlo, l’Organizzazione mondiale della sanità in un documento in uscita tra pochi giorni giudicherà assieme alla francese Lille e alla brasiliana Campinas un “sistema complessivo di eccellenza” nell’ambito dei servizi di salute mentale di comunità. Cosa c’entra la lettura di quel libro con quel che sta accadendo a Trieste? C’entra, c’entra…

arcobalenosenza-titoloCentri di salute mentale. Una psichiatria violenta e arcaica si fa largo per favorire il mercato sanitario privato.

di Maria Grazia Giannichedda. – Il manifesto, 11 giugno 2021
Il contestato concorso, che si è svolto nei giorni scorsi a Trieste, per la direzione di uno dei centri di salute mentale della città, ha messo in scena una convergenza su cui è necessario riflettere fra la destra leghista, oggi al governo nel Friuli-Venezia Giulia, e quei settori della psichiatria italiana da sempre alieni alla riforma e promotori, negli ultimi vent’anni in particolare, di servizi psichiatrici che la stravolgono. Questa psichiatria si era limitata finora alla difesa di trincee tradizionalmente sue (gran parte delle cliniche universitarie) e alla conquista silenziosa di territori privi di ogni politica di salute pubblica. Il concorso di Trieste sembra invece rappresentare una linea nuova, quella dello scontro dal forte valore simbolico con un modello di servizi, quello nato a Trieste e ormai diffuso in tutta la regione, che viene indicato, in una guida dell’Organizzazione mondiale della sanità appena uscita, come esempio di valenza mondiale di rete integrata di servizi di salute mentale per la comunità.

Qualcuno vuole che Trieste collassi perché Trieste non è riuscita a mostrare con forza, fuori, in Italia, cosa realmente è. La gente ha un’immagine che Trieste non è: un’immagine di una psichiatria sociale che ha vissuto in Malafede. Semplicemente Trieste fuori da Trieste nessuno l’ha mai conosciuta a fondo. Trieste è stata scambiata con basaglianismi ideologici per cui viene attaccata un’immagine di Trieste che è il suo fantasma, ma non la sua realtà. Franco Basaglia…

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di Gianni Cuperlo – da “Domani” del 7 giugno 2021.

“LA PAZZA IDEA DI CHI VUOLE CANCELLARE LA RIVOLUZIONE DI BASAGLIA”
Quanto costa fare una riforma? Una di quelle destinate a incidere sul modo di vivere e pensare di milioni di persone? Costa molto, spesso anni di lotte, fatiche, errori, finché una congiuntura di storia, cronaca e cultura, quel traguardo rende possibile. Ma quanto costa disfare una riforma? Sì, insomma, tornare indietro, da dove si era partiti? C’è una piccola grande vicenda che questa retromarcia racconta, tristemente ma la racconta.