di Francesca de Carolisgiornalista, da tempo si occupa di detenzioni e costrizioni“Vedo la Terra. È blu”.Così, sessantuno anni fa Yuri Gagarin, in un giorno d’aprile, dall’oblò della sua navetta spaziale, ha spalancato gli occhi, e li ha fatti spalancare anche a noi, sul colore della Terra. E chissà fino ad allora di che colore l’avevamo immaginata. Io non ricordo. Certo, quella frase del primo astronauta l’ha certificato per tutti. La Terra dunque è blu, quasi a…
SALUTE MENTALE: TRIESTE PATRIMONIO STRAORDINARIO LA RESPONSABILE SALUTE: DEVE ESSERE CONOSCIUTO E DIFFUSO IN ITALIA Comunicato stampa (DIRE) Trieste, 9 lug. – “Questo modello è un patrimonio di cui il Friuli Venezia Giulia dovrebbe andare fiero e orgoglioso, e che tutta Europa ci invidia”. Così la responsabile nazionale Salute del Pd, Sandra Zampa, ha commentato la visita al sistema della salute mentale a Trieste, insieme al consigliere regionale del Pd Roberto Cosolini e della senatrice…
di SILVA BON. – Ho fatto il coming out molti anni fa. Ho trovato il coraggio di buttar fuori una mia esperienza al limite, che fa molta paura e suscita reazioni giudicanti e stigmatizzanti. Questo è successo a Milano per il City Book Festival davanti a una folta platea di gente ignota: presentavo assieme a Dell’Acqua il libro Guarire si può. In questo libro ho raccontato parte della mia storia di vita vissuta, ma a…
“È più che mai urgente difendere e garantire la continuità dei servizi di salute mentale di comunità nella regione Friuli Venezia Giulia, oggi fortemente sotto attacco. Per continuare a dire no alla coercizione e alla contenzione, per il rispetto dei diritti umani delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale e per una loro reale ripresa, per il benessere delle famiglie e della comunità, per garantire concorsi giusti e trasparenti per chi deve operare nei servizi della salute mentale.
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Questo il testo della petizione di UNASAM, in reazione a quanto sta succedendo a Trieste (e non solo, purtroppo) in queste settimane.
In indirizzo:
il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
l’Assessore alla Salute della Regione Friuli Venezia Giulia
i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie
p.c. il Ministro della Salute Roberto Speranza
Così Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione FVG e Assessore alla salute, su Il Piccolo del 25 maggio 2021. Una persona su quattro almeno una volta nella vita attraversa l’esperienza del disagio psichico (dati OMS). Siamo seguaci di un modello, di un’attitudine, di una impostazione. Basaglia non è solo la chiusura dei manicomi, Basaglia è la riorganizzazione di un sistema permeato da un aggressivo riduzionismo, dalla ipermedicalizzazione della salute e dalla subalternità dei ruoli sociali. A…
Di Carlo Miccio / Con una certa diffidenza, ma anche l’ostinato desiderio di farmi un’opinione tutta mia, ho deciso di leggermi L’arte di legare le persone, pubblicato da Einaudi e scritto da Paolo Milone, che di mestiere fa lo psichiatra. Un libro che sin dal titolo mira a nobilitare la pratica della contenzione psichiatrica, cioè l’abitudine di legare al letto i pazienti più agitati. Pratica difesa dall’autore come strumento per evitare danni peggiori, che però si fa una certa fatica a immaginare (peggiori di cosa?) alla luce di episodi come quello di Giuseppe Casu – morto nell’ospedale psichiatrico di Cagliari dopo nove giorni di contenzione – ed Elena Casetto, una ragazza di nemmeno 20 anni, morta in un incendio che ha coinvolto il reparto di psichiatria dell’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII mentre era legata anche essa.
Il coordinamento nazionale della Conferenza salute mentale ha inviato una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo un provvedimento specifico per la salute mentale e per tutte le situazioni di fragilità sanitaria e sociale, che abbia validità vincolante per tutte le Regioni e che superi le gravi limitazioni della libertà che perdurano a carico dei sofferenti psichici.
Nella lettera si propongono anche soluzioni concrete, basate su alcune buone pratiche.
[di Aniello Napolano]
Sesta tappa della rubrica Atlante dei luoghi dimenticati, una serie di racconti on the road sulle strade campane per descrivere e gettare luce sui siti culturali ed archeologici che, per mala gestione e mala politica, sono abbandonati a se stessi o addirittura dimenticati e ormai totalmente fuori dai giri turistici della nostra regione.
Questa volta gioco in casa, ad Aversa, il luogo dove abito, e vi racconto dell’enorme complesso dell’ex manicomio, fulgido esempio di ingegno Borbonico e che ora giace fra abbandono, orrore, incuria e storia secolare.
Nel 1978 la legge Basaglia prevedeva la chiusura dei manicomi. Quarant’anni dopo, la riforma è realmente compiuta? Antonello D’Elia, psichiatra, prova a darci una risposta, partendo dalla propria esperienza: da laureando viveva con fastidio l’atteggiamento di disprezzo e indifferenza del suo primario ospedaliero nei confronti dei pazienti. Tutto il contrario di ciò che avrebbe voluto dire Basaglia, morto troppo presto per vedere i risultati della propria Rivoluzione, non del tutto attuata e non da tutti…
«Quando oggi, in un libro dalle pagine bianche come neve rileggo le storie dei matti che dormivano sulla collina di San Giovanni come una volta dormivano i morti sulla collina di Spoon River, ancora oggi io posso sentire il grandioso cuore della voce che li ha svegliati. Per non dover mai più dormire quel sonno».
Kenka Lekovich (prefazione della seconda edizione di Non ho l’arma che uccide il leone)