Di Salvatore Marzolo Nel buio, un falò Proverò attraverso le questioni, le contraddizioni, gli interventi raccolti durante la pratica clinica ad aprire tagli critici nel mio lavoro psichiatrico quotidiano. I vissuti a esso correlati infatti spesso rimangono non elaborati, non digeriti, per le loro valenze angoscianti e traumatiche e l’assenza di spazi di pensabilità. Ho scelto di selezionare due storie, tra le molte che rimangono appiccicate addosso, incontrate nel lavoro quotidiano e molto diverse tra…
di Francesca de Carolis “Ha una voce gentile, strizza un po’ le s tra le labbra. La pupilla sembra essere collassata nell’iride, colata un po’ più giù rispetto alla sua sede normale, o forse è solo un effetto ottico degli occhiali che porta, o forse è un qualche effetto degli psicofarmaci che prende o di quelli che ha preso negli anni addietro, oppure è la pupilla che ha messo in atto una protesta kamikaze contro…
di Peppe Dell’Acqua-Un cavallo azzurro!? Mormora sorpreso. Si avvicina, lo accarezza affascinato, si commuove. Il cavallo gli soffia sulla testa e lo annusa, sente un odore familiare di luoghi che conosce bene. Gli sembra di averlo già visto questo ragazzone. Capelli bianchi e faccia da bambino. La giacchetta grigia e un po’ risicata gli ricorda tempi gloriosi, e tristi.Come ti chiami? – dice il cavallo. – Da dove vieni, cosa fai qui? Il ragazzone, sorpreso e intimidito,…
Francesco in Canadàdi Luigi Benevelli (da Settimana news 29/7/22)Papa Francesco ha incontrato in Canada i rappresentanti dei popoli nativi di quel grande Paese nel quale, fino a pochi decenni fa, sono state condotte politiche tese ad annullare le lingue e le culture di bambini strappati – a migliaia – dalle loro famiglie, internati in 118 istituti – molti dei quali gestiti da personale cattolico – nei quali forzosamente cristianizzati ed educati secondo la cultura dei bianchi.Sono…
Un breve racconto di Sara che non avrei proposto alle pagine del Forum se non fosse il dolore acuto che provo nel vedere quanto accade nella mia città e nella mia regione. Quelli che sono responsabili delle politiche sanitarie hanno deciso di radere al suolo quell’organizzazione che ha accolto Sara e continua ad accogliere me. Sì, sono d’accordo con Sara. Trieste è il posto migliore al mondo per cadere pazzi! Ma, soprattutto, Trieste è il…
di Giada Cola* di Giada Cola Ada, una settantina d’anni e l’espressione sognante e un po’ persa dell’artista che è stata. Liberarla dalla brutalità di una cintura pelvica che la lega a una poltrona è stato per Giada Cola il primo passo, nel suo lavoro di psicologa, da combattente. Contro le gabbie della burocrazia e dell’indifferenza, contro le istituzioni totali, “così brave a cancellare la speranza”. Un racconto tenerissimo, d’amore e di rivolta, contro ogni…
Questa è una lettera, un appello, un grido, un messaggio nella bottiglia… che Gabriella La Rovere, madre di un giovane donna con grave disabilità, lancia nel mare dell’indifferenza, della disattenzione, della deriva in cui spesso si perde, e fa perdere le persone, un sistema che sembra dimenticare cosa sia la cura, il diritto di riceverla, il dovere di prestarla. Ci racconta una storia purtroppo non rara, per quanto una complicanza “le conferisca l’onore (!) di essere…
di Rossella Morricone* Rossella Morricone. è una madre. L’altro volto della stessa odissea, fra Roma e Trieste che ha raccontato Roberto Morsucci. Con sguardo di madre e, soprattutto, di donna, che nonostante tutte le difficoltà, i momenti di angoscia, il dolore, sempre si allarga ad abbracciare anche il mondo intorno, attraverso i colori di un giardino, le architetture delle case, il grande lago calmo del mare di Trieste… Una testimonianza che è anche un forte…
di Roberto Morsucci*Roberto Morsucci è un padre. Questo è il racconto del suo viaggio accanto al figlio, che “a quindici anni comincia a manifestare strani sintomi…”, da Roma a Trieste e poi ancora Roma. Un viaggio lungo dieci anni che ancora continua. Uno sguardo lucido sullo stato dei servizi di salute mentale, sulla distanza, che racconta enorme, della diversa capacità di accoglimento e di attenzione, fra la capitale e la città che “ovviamente non è…
Wissem Ben Abdel Latif è morto il 28 novembre 2021, a 26 anni, in un Servizio psichiatrico di Diagnosi e cura (SPDC) di un Ospedale pubblico italiano, il San Camillo, a Roma, legato per giorni, braccia e gambe, ad un letto di contenzione. Wissem era già stato legato, il 23 novembre, in un altro Ospedale,il Grassi,a Ostia, dal quale, il 25 novembre, viene trasferito “per competenza territoriale”. Questo il breve riepilogo della sua storia, consumatasi…