V. mi scrive: “Le invio la mia testimonianza. Considerato il lavoro che fa, e i suoi libri, sarà l’ennesima storia che sentirà, quindi non pretendo nessuna replica, ma nero su carta dovevo pur metterlo.”
Leggo il pezzo, l’ennesima storia di banalità di questa psichiatria, in cui s’imbatte una ragazza che non è stata costretta a curarsi, ma è lei che lo ha chiesto, che ha chiesto il ricovero, sapendo di star male, eppure è bastato solo l’ingresso in questo SPDC romano, le è bastato essere chiusa dentro, messa in ammollo di psicofarmaci, impossibilitata perfino a leggere, le è bastato sentire le minacce di contenzione a una sua compagna di ricovero se non avesse preso la terapia, per capire che questa non è cura ma è mero controllo. Le rispondo che questa sua testimonianza è bella e importante. Le chiedo di pubblicarla sul sito del forum salute mentale.