Per una psichiatria gentile
di Emanuela Nava [1]
Il treno aveva rallentato, dal finestrino si vedevano scorrere luci di strade, macchine, case. Eravamo all’inizio di dicembre, splendevano anche alcuni alberi di Natale.
La signora afferrò la sciarpa e la avvolse attorno al collo.
-Per me è Natale ogni volta che nasce un bambino.- disse all’improvviso. – È Natale anche ogni volta che una persona rinasce. L’ho detto alla psicologa, quando, finalmente, dopo i mesi di torpore che le avevano procurato i farmaci, mia figlia è rinata e doveva solo prendere una polverina che faceva sciogliere nell’acqua. Era solo un modo per rendere tutto un po’ più lieve, chiamarla formula magica.