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catena-rotta-5678pdi Piero Cipriano

Talvolta qualcuno me lo chiede. Ma come, di mestiere fai lo psichiatra, e hai ricusato di farti analizzare?

Eh sì. E non è obbligatorio, ancora, per fortuna. E poi, analizzare che? Cosa? L’inconscio? E dov’è? Cos’è?

Va be’, parliamone.

Abrahams. Si può cominciare da lui questo discorso sui soggetti inanalizzabili, oppure ricusanti l’analisi.

Occorre coraggio e capacità di ascolto Pietro Pellegrini* Il tema della creazione di un sistema che sostituisca gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), chiusi ope legis ad aprile 2015, una “rivoluzione gentile” così l’ha definita il commissario Franco Corleone, resta di grande attualità da un lato per tutti i problemi legislativi rimasti irrisolti e dall’altro per la necessità di ridefinire visioni e prassi operative sia della magistratura che dei dipartimenti di salute mentale. Come è noto…

di Piero Cipriano La Collana 180 delle edizioni Alpha Beta Verlag è ormai preziosa. Peppe Dell’Acqua negli ultimi anni vi ha pubblicato saggi fondamentali per comprendere cos’è stata e cos’è la salute mentale in questo paese, paese così singolare da essere stato il primo (e tutto sommato l’unico) ad aver abolito i manicomi. Ha pubblicato il libro di Pier Aldo Rovatti (Restituire la soggettività) sul pensiero e la prassi di Basaglia, il libro di Peppe…

di Francesca De Carolis Antonia Bernardini morì a 41 anni, bruciata viva sul letto di contenzione, nel manicomio giudiziario di Pozzuoli. Il giorno in cui moriva anche l’anno. Era il 1974. Muore dopo quattordici mesi di manicomio, quarantatré giorni consecutivi di contenzione. Prima di spirare riuscì a dire che aveva acceso un fiammifero per attirare l’attenzione, lei che chiedeva da tempo un po’ d’acqua … Le condanne inflitte al direttore del manicomio criminale di Pozzuoli,…

Il grande affare e la grande vergogna per quei bambini oltre i cancelli della Casa della Divina Provvidenza di Mario Lamanuzzi Per una comunità cittadina, fare i conti con la propria storia è sempre esercizio salutare. Sia quando prevale l’aspetto agiografico come è stato fatto recentemente con il primo sindaco del dopoguerra Umberto Paternostro, sia quando di quella storia si deve aprire una pagina oscura. Lo spunto arriva dalla morte giorni fa di Giorgio Antonucci,…

di Eugenio Borgna

La legge 180 ha radicalmente cambiata, nel 1978,  la ragione d’essere pratica, e anche teorica, della psichiatria italiana, cancellandone le intollerabili modalità di realizzazione, e rendendola la migliore delle psichiatrie possibili; ma ancora oggi non sempre, e non in ogni regione, le modalità concrete di fare psichiatria corrispondono ai grandi ideali scientifici, etici e umani, che animano la legge di riforma, e questo in particolare nel contesto dei servizi ospedalieri di psichiatria. Ci sono servizi nei quali le porte sono chiuse, e nei quali la dilagante somministrazione psicofarmacologica non si accompagna a strategie psicoterapeutiche e socioterapeutiche; e ci sono servizi nei quali la contenzione, questa violenza che ogni psichiatria degna di questo nome rifiuta, continua a essere attuata. Sono nondimeno comportamenti, questi, che non mancano, e sono forse frequenti, anche in quelle strutture che si possono chiamare, almeno indiziariamente, comunitarie.

Come si correlano con queste mie considerazioni generali le esperienze di Alberto Fragomeni, l’autore di Dettagli inutili, che è il doloroso splendido diario della sua sofferenza psichica rivissuta nel corso degli anni con coraggio, e con passione?

Centri di salute mentale (Csm), presenti mediamente in numero adeguato in tutto il territorio nazionale (1 ogni 80-100mila abitanti) non sono equamente distribuiti. In alcune Regioni, per via delle razionalizzazioni e degli accorpamenti, vanno ulteriormente riducendosi di numero, insistendo su aree estese e popolazioni sempre più numerose. Sono aperti per fasce orarie ridotte. Ad eccezione di alcune realtà regionali, i Csm sono aperti per 8- 12 ore al giorno per 5 giorni alla settimana. Gli interventi di gestione della crisi, di presa in carico individuale, di sostegno alle famiglie e all’abitare, di integrazione sociale, finiscono per essere insufficienti o del tutto assenti. Frequente è la riduzione alle sole visite ambulatoriali (con il ricorso a sterminate liste di attesa) per prevalenti prescrizioni farmacologiche.

Padiglione 25. Autogestione in manicomio (1975-1976) edito da Ediesse Editore, a cura di Claudia Demichelis, con allegato il film documentario Padiglione 25, Diario degli infermieri per la regia di Massimiliano Carboni. Una riedizione del diario degli infermieri con un saggio introduttivo di Maria Grazia Giannichedda, le postfazioni di Tommaso Losavio e Massimiliano Carboni. E’ l’estate del 1975 quando un gruppo di infermieri dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, ispirati dalle idee di Franco Basaglia, decide…

Ieri l’altro a Matera Carlo Miccio ha presentato il suo “La trappola del fuori gioco” nel centro diurno polivalente di Matera. A margine del torneo di calcio che si conclude in questi giorni.  Hanno letto brani del testo Adele Caputo, Marco Bileddo e Piero Pacione. Il giorno dopo, alle 9.00, Carlo Miccio ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “D. Alighieri”. Due giornate di partecipazione e di attenta discussione intorno all’attualità delle questioni della salute mentale…

di Pier Aldo Rovatti Che fine hanno fatto gli intellettuali? Il termine stesso sembra ormai vecchio, quasi estinto. Eppure, quando lamentiamo la crisi di un ceto politico all’altezza degli attuali problemi sociali e dunque capace di governare, ci appelliamo anche a quelle figure pubbliche di intellettuali di cui sentiamo la mancanza. In realtà siamo preoccupati che stiano scomparendo dalla scena non gli intellettuali che dicono di sì ai dispositivi che oggi agiscono in modo più…