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Libri e film

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Di Peppe dell’Acqua

“Il mio amico Goffman mi diceva che uno psichiatra può recarsi senza alcun disagio, anche senza conoscere la lingua, in qualunque manicomio del mondo perché la scena e le quinte non cambiano mai. Si troverà sempre col suo schizofrenico, col suo infermiere, col suo assistente o col suo direttore.” Così Franco Basaglia per commentare quanto riportava dai suoi viaggi, ma soprattutto per dire dell’immutabilità e della ripetitività di quei luoghi. Di paese in paese e di tempo in tempo i manicomi restano immutabili.

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COMUNICATO STAMPA

COMIP, l’associazione creata a Terni da e per i figli di genitori con un disturbo psichico, la prima in Italia nel suo genere, vola a Bruxelles per dare voce ai giovani caregiver al parlamento europeo

“CHILDREN OF MENTALLY ILL PARENTS – Associazione di Promozione Sociale”, l’associazione creata a Terni da e per figli di genitori affetti da una patologia psichiatrica per dare voce a bambini, adolescenti, giovani adulti e adulti che vivono una situazione simile in famiglia, volerà a Bruxelles il 6 marzo 2018 per portare la sua testimonianza al Parlamento Europeo.

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Costruire futuro – Ripensare il dopo di noi con l’Officina della vita indipendente (di Cecilia Marchisio e Natascia Curto, Edizioni Centro Studi Erickson, 2017) raccoglie anni di lavoro sul campo e di ricerca di operatori provenienti da differenti esperienze che intorno alle famiglie e alle persone sono riusciti a coordinarsi a lavorare assieme e che oggi ci regalano il frutto delle loro riflessioni e del loro lavoro: un piccolo prezioso manuale.

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di Sergio Keller

Nella critica o autocritica psichiatrica un passaggio fondamentale è stato la ridefinizione del campo di competenza dei servizi di salute mentale. Quando si è iniziato a pensare l’altro non come pazzo ma come persona con sofferenza mentale, ci si è anche accorti che la sofferenza riguarda un po’ tutti e allora l’orizzonte dei servizi di salute mentale si è ampliato: anche chi ha problemi d’ansia o depressioneè diventato un potenziale utente dei servizi. Uno degli effetti della trasformazione della psichiatria è stato, quindi, l’aumento del numero di persone che ne hanno bisogno. Allora, se da quando non c’è più il manicomio c’è più gente che soffre, forse la pazzia è contagiosa? Per evitare queste conclusioni assurde è necessario avere ben presente il senso della trasformazione della psichiatria, perché il mero dato statistico può essere fuorviante.

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San vito al Tagliamento – Tre incontri di riflessione incentrati su violenza sulle donne, educazione giovani e malattie psichiatriche.

Tornano “I mercoledì della Volpe”, incontri aperti al pubblico dedicati alla riflessione di temi sociali, organizzati dalla cooperativa sociale casarsese Il Piccolo Principe negli spazi della fattoria sociale La Volpe sotto i Gelsi, in località Comunali a San Vito al Tagliamento. Tre gli appuntamenti in programma a febbraio dedicati ciascuno, ad un tema sociale diverso: la violenza contro le donne (14 febbraio), l’educazione delle giovani generazioni (21 febbraio) e la malattia psichiatrica (28 febbraio). Gli eventi sono organizzati con la collaborazione delle cooperative sociali Futura e il Granello, dell’amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento e l’Azienda Sanitaria 5 Friuli Occidentale.

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Intervento di Ricardo Ierna a Lecce come 180amici Puglia del Centro Marco Cavallo di Latiano al seminario: “La costruzione partecipata della rete pugliese per la tutela della salute mentale” promosso dal Movimento “Rompiamo il silenzio” per la tutela della salute mentale pugliese:

“Noi in questo momento incarniamo una contraddizione. Ci siamo dovuti inventare il lavoro…perché non esistono politiche del lavoro realmente al servizio della classe oppressa

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di Peppe dell’Acqua

Nel giorno del ricordo voglio condividere con voi questa storia lacerante che ho incontrato entrando a San Giovanni. (una riflessione lunga,abbiate pazienza!)

Quando nel 1971 sono arrivato a Trieste, confini orientali non era altro per me che una definizione geografica. Sapevo poco della storia dell’esodo, una storia tanto recente quanto drammaticamente sconosciuta ai più e offuscata dai luoghi comuni, dalle ideologie e dai conflitti. Trieste, per un giovane salernitano, era lontanissima. Un altro mondo. Avevo maturato un’immagine molto manichea. Anch’io ero influenzato dalle contrapposizioni di quel tempo. Tutto si riduceva a pensare che da una parte c’erano i comunisti e dall’altra i fascisti: di là quelli della Resistenza che hanno sconfitto il nazismo e cercano di fondare un paese nuovo, indipendente, una nuova organizzazione sociale, una vita, che è capace di guardare oltre e di qua c’è un paese che sembra bloccato, obbligato nella scacchiera delle politiche internazionali che si stavano formando.

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di Peppe Dell’Acqua

Come sempre accade in queste occasioni, i fatti di Macerata hanno prodotto danni collaterali di cui si finisce per non parlare: hannoferito e offeso centinaia di migliaia di persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.Le parole follia, malattia mentale, psichiatria, psicosi, borderline hanno occupato i giornali, le radio, le  televisioni. Sulle reti poi un vero tzunami.Fatti di sangue feroci e criminali accostati a quelle parole assolvono tutti: la malattia occupa la  scena.

La malato di mente, si sa è incomprensibile, è imprevedibile, è pericoloso. Se il ragazzo di Macerata avvolto nel tricolore è un malato di mente è lecito temere che le persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale possono fare del male in qualsiasi momento. È lecito prendere distanza.È quanto mai necessario avere paura. È da incoscienti non invocare misure per la sicurezza e la difesa sociale. Gli argini costruiti con fatica per fronteggiare la velenosità dello stigma e del pregiudizio crollano in un baleno sotto il fiume in piena delle parole irresponsabili di tanti commentatori e di troppi politici indegni. Un’ ombra oscura e soffocante cala su tutte le persone che l’esperienza del disturbo mentale la vivono davvero.