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Libri e film

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È soltanto un inizio di Peppe dell’ Acqua Nell’ottobre del 1967 Franco Basaglia presenta al  Reggio di Parma  “Che cos’è la psichiatria?”. E’ un libro collettivo sull’esperienza che era iniziata a Gorizia nei primi anni ‘60. Edito dall’Amministrazione Provinciale di Parma verrà poi pubblicato da Einaudi e ora ritorna nelle librerie a cura di Baldini e  Castoldi. Le immagini in bianco e nero di un cinegiornale di allora restituiscono una affollata assemblea, un giovane Basaglia,…

Etica minima Dopo Basaglia impazzire si può di Pier Aldo Rovatti La legge 180, detta anche legge Basaglia, compie quarant’anni, precisamente domenica 13 maggio. È stata un evento di enorme importanza che ha chiuso due decenni di lotte contro il manicomio, Gorizia negli anni sessanta e poi Trieste nei settanta, e aperto a un “dopo” che non sembra ancora terminato. A livello legislativo una significativa integrazione della 180 è rimasta per ora bloccata dalle vicende…

ROMA – Proprio oggi compie 40 anni la legge 180, nota a tutti come legge Basaglia, che rivoluzionò l’assistenza psichiatrica in Italia chiudendo i manicomi: fu approvata in Parlamento il 13 maggio 1978. “Il 13 maggio di quarant’anni fa il Parlamento italiano approvò una riforma fortemente innovativa che modificò la concezione e i criteri dell’assistenza psichiatrica superando la logica di mera custodia dei manicomi”, ricorda in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Si tratta di norme che…

Franco Basaglia, per i quarant’anni della l. 13 maggio 1978, n. 180 (*). di Daniele Piccione. Rievocare il profilo di Franco Basaglia, oggi,si rivela arduo per almeno due ragioni. La prima è che,tornando alla  sua vicenda di vita, si rimane sormontati da un senso di inadeguatezza. Una  sensazione che sorge di fronte al fatto che, mai come per lo psichiatra veneziano, vale il paradosso di tanti vantaggi addotti a molte persone da un uomo solo,…

di Gioacchino Toni Dopo aver pubblicato La fabbrica della cura mentale (2013), Il manicomio chimico (2015) e La società dei devianti (2016), in occasione dell’imminente uscita del suo nuovo libro, Piero Cipriano anticipa in questa intervista alcune questioni trattate nella pubblicazione edita, come le precedenti, da Elèuthera. [ght] Nel tuo nuovo libro che esce a quarant’anni dall’entrata in vigore della Legge 180 che sanciva la chiusura dei manicomi,  oltre a ricostruire le lotte che portarono a quel risultato, tratteggi…

Il Corriere della Sera, 29 aprile 2018 di Elena Tebano Marco Cavallo uscì dal manicomio una bella domenica di marzo. Azzurro come il cielo di primavera, arrivò fino a Piazza Unità, il cuore di Trieste, accompagnato da almeno 600 «matti». Era il 1973, Marco Cavallo, la pelle di cartapesta e nella pancia i sogni degli internati, era una scultura: doveva il suo nome a un altro cavallo, lui sì in carne ed ossa, che i…

E’ l’isola che c’è, dove il pensiero del padre della 180 è diventato realtà. I centri di salute mentale sono sempre aperti. E qui si spende meno della media. La professoressa di storia: «Sento ancora le voci.  Ma la mia vita è cambiata» Di Marco Pacini 26 Aprile 2018Franco Basaglia nel manicomio di Gorizia (1969). Foto di Berengo GardinSe uno volesse “vedere” la rivoluzione di Franco Basaglia a 40 anni dalla legge che porta il…

La rivoluzione Basaglia, quando l’Italia diventò civile
Quarant’anni fa la legge 180 che cancellò i manicomi.  Ma molto resta anc

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Quarant’anni fa la legge 180 che cancellò i manicomi.  Ma molto resta ancora da fare

Di Luigi Manconi

Prima, bisogna conoscere il prima . In caso contrario, non si può discutere seriamente del dopo: ovvero i quattro decenni trascorsi da quando, nel 1978, il Parlamento approvò la legge 180 in materia di “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”. E il prima era fatto di quella condizione di spoliazione e annichilimento che – come scrisse Primo Levi a proposito di altre e più lontane situazioni – rende l’individuo «materia umana». Lo riduce, cioè, alla sua sofferenza fisica e alla sua corporeità dolente. Così erano gli esseri umani – uomini e donne di tutte le età – rinchiusi nei manicomi e nei loro dispositivi di prigionia: sbarre, camicie di forza, cinghie e legacci, letti di contenzione.

naufragio-migranti-messinis-002-1000x600Di Luigi Benevelli medico psichiatra.
Caro Direttore di «Libero», il suo quotidiano di oggi Venerdì 23 marzo ha titolato in prima pagina, a tutta pagina, “Accoglienza da pazzi- un richiedente asilo su due è matto da legare e va curato”. A seguire, le pagine 2 e 3 con i servizi “Richiedenti asilo- uno su due è matto e va curato”; “L’accoglienza è una roba da pazzi”; “Nei manicomi giudiziari (sic !!!) il 17% dei detenuti è straniero” e un reportage da Vicenza la cui Azienda Sanitaria avrebbe proposto un questionario per sapere quanti ospiti dei Centri di accoglienza avessero subito trattamenti sanitari obbligatori e soffrissero di disturbi legati al sesso, improvvisi atteggiamenti inconsulti ecc. ecc. Purtroppo non solo nei titoli, ma anche negli articoli si dispiega la narrazione di una grande pericolosità sociale e di comportamenti feroci a carico dei migranti.

foto180-0Di dr. Giorgio Colombo

I 40 anni della Legge 180

Perché incontrarci a ragionare  sulla legge 180, dopo quarant’anni, concentrandoci sui temi della fragilità e della pericolosità?

Credo che  la legge abbia in sé un nucleo di incompiutezza che si protende verso il futuro e sollecita la nostra riflessione, come fosse una sfida a realizzare principi irrinunciabili, anche correndo rischi prevedibili, accettati  e condivisi.

Siamo qui perché, oggi, noi siamo il futuro della 180  e  dobbiamo conoscere e capire che cosa ha significato e  significhi per i pazienti e le loro famiglie, per la comunità a cui appartengono, per i servizi e per gli operatori che se ne prendono cura.