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Di Mara Mazzola  Giuseppe Tarallo, già sindaco di Montecorice (SA), primo sindaco verde d’Italia, promotore del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano di cui è stato anche presidente e commissario straordinario(giugno 2001-febbraio 2008), è da sempre impegnato in tematiche ambientali, civili e sociali. Come il caso della morte di Francesco Mastrogiovanni, il “maestro più alto del mondo”. Dopo la sua morte, avvenuta il 4 agosto scorso, presiede il comitato di cui fanno parte…

Il luogo e i nomi della primaria e dei casi sono omessi per ovvii motivi.

Gentile dottoressa,

desidero richiamare un episodio accaduto in Sua presenza e di altri miei colleghi durante il giro-medico del g. 26/6/09. In quell’occasione il medico di reparto, riferendosi al fatto che il signor F. era stato recentemente più volte contenuto fisicamente e che i suoi familiari, che già avevamo sentito lagnarsi, premevano per avere spiegazioni dai responsabili di reparto, ha affermato con una certa enfasi e animazione, che il personale infermieristico doveva mostrarsi solidale e compatto in quelle circostanze per evitare possibili rischi legali. Riferendosi poi a me in modo diretto, mi ha chiesto se fossi d’accordo sul fatto che quel signore fosse stato contenuto le notti precedenti. Preso alla sprovvista, ho risposto solo che in quelle circostanze non ero presente. Il medico ha poi replicato dicendo che quella risposta gli era sufficiente.

Rispondo ora a quello che avrei dovuto rispondere subito. Mi auguro prima di tutto che le parole dello psichiatra siano andate oltre alle reali intenzioni, perché, così come sono state espresse, appaiono una gratuita e inaccettabile intimidazione. Se la decisione di contenere una persona è motivata dallo stato di necessità, quel medico non ha nulla da temere e non ha bisogno di richiamare all’ordine gli infermieri.

Questo fatto mi dà il pretesto, uscendo dal personale, di dire alcune cose che mi interessano molto.

Credo che le linee guida sulla gestione dei comportamenti violenti dei pazienti, adottate da qualche anno dai nostri servizi, possano essere riviste e molto migliorate. Criteri di verifica e aggiornamento sono parte integrante di ogni linea guida e sono peraltro previsti dallo stesso documento. Importante sarebbe anche registrare in forma continuativa informazioni rilevanti. Non solo il numero delle contenzioni, ma come queste sono contestualizzate: Caratteristiche dei pazienti, periodi e circostanze in cui avvengono, motivazioni reali e dettagliate per cui vengono effettuate.

Ritengo che l’attuale documento produca l’effetto di ufficializzare e in qualche misura legittimare l’uso della contenzione. Cito testualmente : “Tutto il personale deve essere consapevole della cornice legale che autorizza l’uso del contenimento fisico”. A mio avviso tutto l’impianto delle linee, essendo il frutto di una ricerca su lavori di altri paesi, risulta piuttosto estraneo allo spirito della legge 180, basandosi sulla presunta pericolosità del malato psichiatrico.

Credo che alcune espressioni siano comunque difficili da condividere, come quando dice che alcune culture minoritarie sono “inclini alla violenza” e vengono considerate pertanto un fattore di rischio.

Su un punto sono però perfettamente d’accordo, quando si afferma che “l’unico motivo che giustifica la contenzione è lo stato di necessità”. Lo stato di necessità, così come definito dall’articolo 54 del c.p. è comunque un’evenienza rara, difficilmente riscontrabile in un servizio psichiatrico, perché il rischio di danno per la vita e l‘integrità della persona, deve essere reale e attuale, non solo paventato. In altre parole: il rischio deve essere gravissimo e incombente, passato dalla pura possibilità, all’imminenza dell’azione.

Penso che concetti fra loro collegati come: stato di necessità, urgenza, emergenza, nell’ambito di una psichiatria chiusa e autoreferenziale, abbiano subito una distorsione del loro significato originale che va corretta.

Il club fondato nel settembre del 2006, comprende attualmente gli Spdc di: Aversa, Caltagirone-Palagonia, Caltanissetta, Mantova, Merano, Novara, Trieste, Matera, Roma C.,Verona Sud, Enna, Perugia, Portogruaro, DSM Venezia, Treviso. Gli Spdc membri del Club no restraint hanno facoltà di decidere in assemblea quali verifiche attuare allo scopo di ammettere nuovi soci nel club stesso. CLASSIFICAZIONE SPDC APERTI – NO RESTRAINT • CLASSE A: porte aperte – no contenzione • CLASSE B: porte chiuse – no…

Assistenza e diritti. Critica alla contenzione e alle cattive pratiche di Maila Mislej e Livia Bicego, Carocci Faber ed. Un certificato di un medico di base di Trieste nel 2006 prescrive la contenzione di un anziano in casa di riposo. I servizi psichiatrici degli ospedali milanesi e romani sono puntualmente dotati di diversi e sempre più articolati strumenti di contenzione fisica dei degenti. Un solerte magistrato di Udine ha rinviato a giudizio il direttore del…

Alice Banfi: invio questo documento, “prodotto” dai primari del Grossoni I e II reparto di psichiatria di Niguarda, a Milano; Re ed Erlicher. Oltre ad avere il coraggio di scrivere una cosa cosi orribile, agghiacciante, sono stati così gentili, per non dire intelligenti, da pubblicarla su internet nel sito di Niguarda. Mi sembra importante diffonderla. Da pagina 57, comincia un accurata descrizione, su mezzi di contenzione e modalità. Metodi per atterrare il paziente ed evitare…