di Peppe Dell’Acqua
Qualche premessa per cogliere il senso della scelta di campo che siamo stati e siamo obbligati a fare. Provo a dire con le parole che ho, alcune ragioni delle scelte che ritengo largamente condivise all’interno dei movimenti e delle associazioni per la salute mentale e del forum.
Il cantiere che immaginiamo deve proporre (e motivare) un ruolo di programmazione e di verifica più forte da parte del Governo centrale (se mai accadrà nei prossimi mesi che ci sia un governo che voglia curarsi della salute mentale) con l’obiettivo di ridurre, definendo standard per esempio, il divario intollerabile tra le diverse aree del paese ( vedi F. Starace , Ultimi in Europa e il Rapporto sulla salute mentale 2015 “Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale).
Le disparate politiche regionali, le organizzazioni, inconfrontabili tra loro, producono di fatto danni (ormai?) irreparabili.
Il documento fondativo del Forum salute mentale del 2003, che invito tutti a ri/leggere, contiene già tutti i materiali e gli strumenti per alimentare il cantiere. Su questi e altri documenti ritengo urgente discutere e, a partire da qui, preparare incontri, assemblee locali, momenti formativi per costruire insieme una carta, un programma, una visione (una legge?) che sappia con coraggio affrontare la sfida e arrestare il declino. Che si opponga alle morti per psichiatria (parlo anche delle cronificazioni senza fine e senza speranza) che accadono numerose nel silenzio più inquietante.
Ma una legge (una carta, una visione, un progetto) potrà strutturare percorsi più certi? Garantire il godimento del diritto per tutti i cittadini, ovunque, anche se folli? Accrescere e nutrire la cittadinanza, la dignità, la soggettività, la libertà? La cura e la possibilità di rimontare? Una legge potrà mai essere pensata e proposta in questi tempi così incerti? Non possiamo che essere scettici. Tuttavia non credo ci sia più tempo per indugiare. Il cantiere a cui pensare (o una legge, se di legge potremo o vorremo parlare) dovrà essere in grado di mettere in campo le competenze e le passioni di tanti e di ognuno. E mettersi in ascolto.
-Tutti quelli che vorranno possono scrivere per pubblicare riflessioni, analisi, proposte al sito del forum salute mentale.-
[Mi propongo con questi interventi minimi, che chiamo ‘cantiere salute mentale’, di tentare di ri-attivare interesse all’interno di tutta quella comunità di persone che siamo e che in un modo o nell’altro si muovono intorno alla ‘questione psichiatrica’, nel contrasto alle persistenti istituzioni totali (e sempre rinascenti), per ampliare margini di libertà e diritti, per promuovere emancipazione e possibilità.]
1 Comment
Serve una data per il nuovo “impazzire si può”
Come mai ci sono pochi commenti ai post che appaiono qui sopra?
P.S. caro peppe dell’acqua… tutti codesti post, per altro in gran parte condivisibili, sebrano segnare il passo (scusa ma è la prima immagine che mi viene in mente; l’altra è quella della fotocopia, forse, meglio la fotocopia).
P.P.S. mi ha sempre affascinato l’introduzione che tu hai scritto a “Non ho l’arma che uccide il leone”; e ancor di più la prefazione di franco basaglia allo stesso volume.
leggendo in parallelo i due testi… mi viene da pensare quanto di non detto e di non scritto ci sia in quella tua introduzione e che, secondo me, andrebbe detto, e scritto, e fatto girare all’interno del forum, come materiale per quelle cose che tu scrivi in codesto post… “per arrestare il declino”.
un abbraccio,
dario.