Scrive Franco Rotelli: Che cos’è (cosa è stata) la destituzionalizzazione (vera) se non rovesciare il rapporto perverso tra regole e bisogni? Che cos’è il dovere del tecnico se non il suo schierarsi sempre, costi quel che costi, dalla parte dei bisogni? Cos’è stato Basaglia se non un uomo che tra regole e bisogni ha avuto il coraggio di scegliere sempre i secondi? Ma quanti sono disposti a piegare le regole ai bisogni, e quanti invece non fanno nel loro tempo che piegare i bisogni alle regole?
Scrive Michel Foucault: “Per semplificare, l’umanesimo consiste nel voler cambiare il sistema ideologico senza toccare l’istituzione; il riformismo nel cambiare l’istituzione, senza toccare il sistema ideologico. L’azione rivoluzionaria si definisce al contrario come una scossa simultanea della coscienza e dell’istituzione”
Coscienza e istituzione, saperi e assetti organizzativi, riferimenti teorici e pratiche, etica e politica costituiscono ancora oggi le questioni attraverso cui è passato e deve passare il processo di cambiamento. Questo intendiamo per deistuzionalizzazione. Lo smontamento della struttura manicomiale, delle istituzioni delle culture e dei saperi delle psichiatrie e la contemporanea crescita della rete dei servizi territoriali e del protagonismo delle persone sono la sostanza dei percorsi di cambiamento.
Tutti quelli che vorranno possono scrivere per pubblicare riflessioni, analisi, proposte al sito del forum salute mentale.
[Ci proponiamo con questi interventi minimi, che chiamiamo ‘cantiere salute mentale’, di tentare di ri-attivare interesse all’interno di tutta quella comunità di persone che siamo e che in un modo o nell’altro si muovono intorno alla ‘questione psichiatrica’, nel contrasto alle persistenti istituzioni totali (e sempre rinascenti), per ampliare margini di libertà e diritti, per promuovere emancipazione e possibilità.]