Il sindaco: «Trattamenti sanitari obbligatori, ci sono anche tre casi al giorno» Molti 40 e 50enni ai margini: senza lavoro, con situazioni familiari complesse
di Davide Pasquali
BOLZANO. La giunta comunale ha approvato il calendario «Tso» per i prossimi mesi, fino a dicembre. Niente affatto un atto puramente formale, visto che i trattamenti sanitari obbligatori sono in forte aumento, tanto da preoccupare non poco il sindaco. «Non pensavo – precisa – che potessero essere così tanti. La prima notte dopo l’elezione a sindaco, sono stato svegliato una prima volta alle 3 del mattino, poi alle 5, e poi ancora alle 7. I vigili urbani sono venuti da me a casa, per farmi firmare le autorizzazioni al ricovero». Responsabile per la firma è infatti il sindaco, ma per non oberarlo eccessivamente, giorno e notte, si fa a turno fra i vari assessori. E chi è in turno non può allontanarsi dal territorio comunale, in modo da poter essere raggiunto celermente dagli agenti della municipale. Caramaschi tiene a sottolineare: «In periferia non succede, qui a Bolzano invece ci sono numerose situazioni di criticità psicologica e psichiatrica con obbligo di ricovero. Per questo siamo costretti ad alternarci. Ci raggiungono di mattina, di pomeriggio, di sera, di notte. A volte sono le stesse persone interessate a chiamare dicendo di sentirsi male, per farsi ricoverare. Sono situazioni che fanno impressione». La lista dei turni, una settimana a testa, sostituti reperibili compresi, andrà fino a dicembre. Al momento le statistiche 2017 non sono disponibili, ma il sindaco la spiega benissimo così: «Ci sono anche tre Tso al giorno». Centinaia e centinaia di casi l’anno. Al di là dell’aspetto amministrativo, «ci sono molte situazioni di benessere ma anche di disagio, di emarginazione, di difficoltà psichiche e sociali, di povertà. In passato, ai miei tempi, la povertà era più diffusa ma era vissuta con più dignità. Oggi c’è molta più ricchezza ma anche molta più povertà, gente che arranca. Bisogna stare attenti, perché se si perdono non riescono più a recuperare. La società odierna, e la nostra città non fa eccezione, non dà spazio a tentennamenti. Se si perde il ritmo, si resta indietro ed è difficile recuperare». Ci sono persone di 40-50 anche 55 anni che sono ai margini perché hanno perso il lavoro, sono emarginati, le situazioni familiari sono sempre più complicate, e si riflettono sui giovani, una parte dei quali sbandano perché non sono seguiti. «Quello che era il controllo sociale di una volta è venuto meno, soprattutto in città. Nei paesi, in periferia, c’è ancora. Lì il fenomeno è più mitigato perché
c’è più controllo, nel senso buono del termine. Si riescono ad accudire anche elementi non appartenenti alla propria famiglia». Il Comune «dovrà porre ancora più attenzione alle risorse per il sociale. Dobbiamo seguire queste persone, non possiamo abbandonarle».
(da Alto Adige: http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2017/06/13/news/ricoveri-coatti-in-aumento-preoccupazione-in-comune-1.15485323)