di Peppe Dell’Acqua.
Leggo e scrivo di getto (vedi articolo).
Più agghiacciante e triste di ogni altra cosa in questa dolorosissima vicenda sono le dichiarazioni degli amministratori il presidente, l’assessora, il sindaco.
Da loro mi sarei aspettato parole non banali, non luoghi comuni.
Invece soltanto sicurezza, filtro, guardie, controlli. Ma che tristezza, carissimo e amatissimo presidente! Non avrei mai potuto sospettare che si scadesse nel ridicolo più indecente. L’assessora riprende un piano regionale che ha già soffocato quel poco di buono che faticosamente resisteva nel sistema pugliese e ripropone tagli e accorpamenti: ” ridurremo il numero dei centri di salute mentale per avere così più personale (!) , organizzeremo corsi di autodifesa soprattutto per le donne! ..”Ma non sa l’assessore che nei luoghi della salute mentale dove ormai la prevalenza è di donne, i livelli di conflitto e di violenza sono bassissimi? Mi sarei aspettato dalla giunta di Vendola che volesse ripensare all’accoglienza, alla miseria di quei servizi, alla enormità delle risorse buttate via negli istituti e nelle cd comunità dove le persone vengono scaricate, ormai già morte, in attesa che la morte del corpo arrivi quanto prima. Avrei voluto ascoltare una parola sui 10 diagnosi e cura blindati dove le persone, i nostri concittadini, sindaco Emiliano, urlano inascoltati la loro disperazione legati a letti luridi e indecenti. Sarebbe stato un bel modo per dare senso all’inaccettabile morte di Paola che per questo si batteva, non certo per le guardie giurate, per i corsi di karate, per ingrassare gli istituti.
Quanta tristezza Nichi, quanta tristezza!
1 Comment
Condivido le considerazioni di Peppe Dell’Acqua, e mi rammarico per la superficialità e l’ignoranza degli amministratori pugliesi (compagno Nichi, ma non hai nel tuo enturage uno psichiatra moderno “democratico” e basagliano convinto?
Mi consola l’articolo di Nerina Dirindin su L’Unità di ieri, che dice le stesse cose di Peppe!