La Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo (World Autism Awareness Day) si tiene il 2 aprile di ogni anno; questa giornata è stata istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU per porre attenzione sui diritti delle persone che presentano un disturbo dello spettro autistico. In Italia, per esempio, un bambino su 77 presenta un disturbo di questo tipo e le diagnosi sono spesso ancora difficili.
Questa giornata serve per riportare l’attenzione sulle persone affette da una sindrome dello spettro autistico ma anche per sensibilizzare sulla ricerca e sui servizi, da sostenere e da migliorare, per evitare che chi ne è colpito subisca esclusione e discriminazioni.
Ogni anno, nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, diverse città del mondo tingono di blu i propri monumenti. Per esempio, quest’anno a Firenze, il blu è stato Marco Cavallo che ha guidato il corteo “E ora la vita!”, organizzato dal Coordinamento regionale delle Associazioni Toscane Familiari con Autismo, per le vie della città per richiedere più diritti e meno barriere, più consapevolezza e meno imbarazzi.
Per concludere, riportiamo questo messaggio di Greta Thunberg, l’attivista per il clima svedese, la quale è affetta da sindrome di Asperger – tra i disturbi dello spettro autistico quello più frequentemente non diagnosticato o misdiagnosticato: «autism is not a “gift”. For most it is an endless fight against schools, workplaces and bullies. But under the right circumstances, given the right adjustments it CAN be a superpower. I’ve had my fair share of depressions, alienation, anxiety and disorders. But without my diagnosis, I would never have started school striking. Because then I would have been like everyone else. Our societies need to change, and we need people who think outside the box and we need to start taking care of each other. And embrace our differences» (L’autismo non è un “dono”. Per la maggior parte delle persone è una battaglia senza fine contro le scuole, i posti di lavoro e i bulli. Ma nelle giuste circostanze può essere un superpotere. Ho la mia giusta dose di depressioni, alienazioni, ansie e disordini. Ma senza la mia diagnosi, non avrei mai iniziato gli scioperi della scuola. Perché allora sarei stata come qualsiasi altra persona. Le nostre società devono cambiare, e abbiamo bisogno di persone che pensino fuori dagli schemi e abbiamo bisogno di iniziare a prenderci cura gli uni degli altri. E di abbracciare le nostre differenze).