Si avvicina la conferenza nazionale. Il cantiere salute mentale ritorna in Parlamento.
Il Disegno di legge “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale volte all’attuazione e allo sviluppo dei principi di cui alla legge 13 maggio 1978, n. 180 (vedi) verrà presentato in Senato nel corso dell’incontro (vedi) del prossimo 14 maggio. Nell’ambito del Forum Salute Mentale, dei movimenti, delle associazioni, si è venuto elaborando il testo che, già presentato nel corso della passata legislatura dalla Senatrice Nerina Dirindin, ora approda in Parlamento presentato alla Camera da Elena Carnevali (PD) e al Senato da Paola Boldrini (PD). Determinante si è rivelato, nel corso delle discussioni che hanno preceduto la stesura del disegno, il contributo di numerosi esperti, professionisti, operatori, associazioni e persone che con impegno e competenza si prodigano quotidianamente per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.
Finalizzato allo sviluppo e all’attuazione dei principi della legge 180, il Ddl vuole riattivare attenzione, discussione e partecipazione per far fronte comune al declino, che pare inarrestabile, delle culture, delle organizzazioni, delle politiche della salute mentale. L’obiettivo, disegnato con chiarezza, è la concreta attuazione, in tutto il territorio nazionale, di misure adeguate per garantire alle persone l’effettivo accesso alle cure, ai programmi di riabilitazione, al budget di salute, a percorsi di emancipazione, alle possibilità di ripresa riconoscendo i bisogni di ognuno e le storie singolari. Con altrettanta precisioni si definiscono le modalità organizzative dei Dipartimenti di salute mentale, dei programmi che questi devono mettere in atto per formulare programmi individuali per persone avviate a misure di sicurezza, per gestire e orientare il funzionamento delle Rems. A questo testo hanno dato, tra gli altri, contributi importanti di merito e per il “formato legislativo” Daniele Piccione costituzionalista, la senatrice Nerina Dirindin, Roberto Mezzina direttore del board dell’Oms e un gruppo di operatori che fanno riferimento alle culture e alle pratiche della salute mentale comunitaria e sono (e sono stati) protagonisti dei processi di cambiamento. Parlamentari e autorevoli società scientifiche appoggiarono l’iniziativa. Tra i primi firmatari Luigi Manconi e Sergio Zavoli.
Martedì 14 maggio in occasione della presentazione al Senato sarà importante esserci (per essere presenti alla Conferenza è richiesto un abbigliamento consono e, per gli uomini, c’è l’obbligo di giacca e cravatta: l’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima). Sarà occasione per condividere le fatiche di un’impresa che ricomincia e che non può mai finire. Pensiamo che possa essere un bene: abbiamo bisogno di ritrovarci, di ri-conoscerci, di tessere reti più fitte, di stringere alleanze, di entusiasmare tanti compagni di lavoro che sono sfiduciati e scettici. Bisogna, malgrado tutto, riscoprire il coraggio e la passione civile che hanno accompagnato il difficile cammino del cambiamento e che ancora riconosciamo negli sguardi curiosi di migliaia di giovani. È necessario dire (manifestare) la propria adesione, discutere, mettere in evidenze tutte le straordinarie esperienze che accadono, riportare sulla scena i soggetti, le persone sempre più partecipi che vivono l’esperienza.
Le motivazioni che ci spingono sono riportate nella relazione di accompagnamento al disegno di legge (vedi) e derivano dalla considerazione delle gravi criticità in cui versano i servizi di salute mentale in tutto il territorio nazionale a causa dell’insufficiente applicazione dei principi e degli orientamenti fissati dalla Legge 180 (che vanno in tutto e per tutto salvaguardati e promossi), dalla non più trascurabile riduzione delle risorse, la fragilità dei centri di salute mentale, da insensati accorpamenti in macroaree dei servizi territoriali, alla assoluta incertezza delle risposte ai bisogni di cura e di crescita delle persone. Ci motiva la lontananza del governo centrale, la minaccia costante di disegni di legge ottusi e anacronistici, la disattenzione delle regioni alle numerose linee di indirizzo elaborate dal ministero della salute.
Aprile, 2019