Sembra sia arrivato il momento che questo manicomio criminale finalmente sparisca per sempre.
La legge di proroga approvata in Senato, e ora in commissione alla Camera, è quanto mai prima avremmo potuto aspettarci. Malgrado emendamenti e scostamenti da quella che era stata la proposta originaria e dalle riflessioni e dalle risoluzioni del comitato Stopopg, la legge ora all’esame della Camera dei Deputati, come dicevo, sembra dare veramente avvio a quel processo di cambiamento che tanti di noi, da anni, sostengono e perseguono.
Come potete immaginare, i Deputati sono stati pressati da non poche obiezioni: psichiatri – non credo la Società italiana di psichiatria – e da un comunicato dell’Associazione nazionale magistrati che sinceramente ho fatto fatica a comprendere.
Si tratta, da quanto possiamo capire, della normale dialettica parlamentare, dove lobbies e gruppi di potere esercitano pressioni, com’è nel gioco, sui parlamentari che ritengono a loro più vicini. Ieri sera tuttavia le Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno approvato all’unanimità il testo del Senato.
Tuttavia la pavidità e le incertezze, che anche nella maggioranza si riscontrano, fanno rischiare ulteriori emendamenti e, di conseguenza, il ritorno del testo al Senato.
Sarebbe la fine, di fatto, del cambiamento che tornerà a divenire un’illusione, una fantasia, una distorsione ideologica.
La sintesi molto chiara del comitato Stopopg che pubblichiamo (vedi), elenca gli strumenti e le funzioni che questa legge metterebbe nelle mani prima di tutto degli internati, a sostegno dei loro diritti, e a seguire dei familiari, dei magistrati, degli psichiatri, delle associazioni, dei cooperatori sociali, degli operatori penitenziari.
Siamo vicini alla conclusione di questa lunga marcia? Sembra di sì. Così come siamo certi che la “battaglia” non finisce qui. Approvata la legge di proroga, gli internati aspettano le azioni che Regioni, Tribunali e Dipartimento devono avviare.
Sappiamo che la porta aperta di Gorizia non poteva che essere un inizio. Ce n’est qu’un début …..!
Peppe Dell’Acqua