Oggi 30 di marzo sono di staffetta e digiuno nella convinzione che tra due giorni si concluda ,senza se e senza ma, e per sempre l’aberrazione degli OPG.
Si, non sembra ancora vero, ma ormai mancano due giorni a mettere la parola fine alla vita degli OPG,luoghi indegni e privi di umanità. Noi, lo hanno detto tante/i compagne/i di condivisione di questa protesta che mi hanno preceduto e che oggi e domani condivideranno questa esperienza,non tollereremo ne deroghe,né rinvii!
Digiuno perché le 700 persone ancora internate,molte delle quali immediatamente dimissibili,devono essere prese in carico dalle regioni e dalle ASL di residenza perché si avviino percorsi di cura e di inclusione sociale e perché che la magistratura non perpetri ulteriormente violazioni alla legge in vigore,pur sapendo che bisogna intervenire sui codici e chiederne il cambiamento.
I ripetuti appelli di questi giorni mostrano una forte e crescente sensibilità al tema e a come non sia più rinviabile l’umanizzazione dei trattamenti e il rimettere al centro delle azioni politiche ,istituzionali e legislative la persona,che va trattata da malato se in condizioni di salute precarie e da detenuto se commette reati e delinque.
Quindi basta con la barbarie degli OPG. Basta in Italia ed in Puglia nessuna scorciatoia alla corretta applicazione della l.81.2014, che ,lo rammentiamo, vede nelle REMS solo la soluzione provvisoria all’organizzazione post OPG .
La nostra è una protesta non violenta,collettiva,trasversale,nazionale,intergenerazionale.
Quindi nessun rinvio deve essere ammesso e bene si fa a sottoporre a commissariamento le Regioni inadempienti.
Il comitato regionale “STOP OPG” ,di cui sono da 2 anni portavoce, in Puglia non ha mai avuto confronti con l’istituzione regionale e non ha potuto contribuire alle scelte che si vanno determinando per la chiusura degli OPG. Lettere,sollecitazioni,formali richieste di confronto ai quali non c’è mai stato riscontro. Ancora non conosciamo in Puglia quanto va determinandosi rispetto ai vincoli stringenti posti dalla L.81/2014 ,data l’assenza di percorsi democratici e di confronto. La salute mentale nella nostra regione mostra tante lacune,cresce il disagio sociale e la domanda di presa in carico e noi sentiamo forte la preoccupazione che quanto seguirà alla chiusura degli OPG possa portare ad un nuovo “mercato” sulla testa di umanità fragili e già fortemente segnate da percorsi istituzionalizzanti disumani e aberranti. Noi vogliamo DSM e CSM che siano messi nella condizione di prendere pienamente in carico queste umanità violate e che siano dotati di strumenti e risorse per operare al meglio. La chiusura definitiva degli OPG può rappresentare l’occasione per ridare pienezza di applicazione anche alla legge 180/78:la memoria di Basaglia merita di essere onorata da un nuovo corso di responsabilità e da politiche che vadano nel verso della sua più adeguata e rispettosa applicazione .
Quello di Franco Basaglia è un modello di salute mentale ancora attualissimo è straordinariamente moderno. Il mio digiuno è anche per onorare questo straordinario tratto di storia dell’Italia riformatrice e chi l’ha generata!