Sempre più urgente un sistema di monitoraggio nazionale
di Alessio Maione (Associazione Sergio Piro)
I dati sui trattamenti sanitari obbligatori a Napoli di cui all’articolo “La salute mentale nei quartieri degradati” (Repubblica di Napoli del 21 aprile, a firma T. Capacchione e A. Maione), definiti nella replica del direttore del Dipartimento di salute mentale ASL NA1 “incredibilmente inesatti e non rispondenti al vero” (“Salute mentale i numeri veri”, Repubblica di Napoli del 6 maggio, a firma F. Maurano) e addirittura “inventati” nel titolo dello stesso articolo pubblicato sul sito del FSM, sono stati in realtà forniti dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli all’Osservatorio sulla salute mentale. Dalla tabella risultano 745 TSO nel 2014 per cittadini napoletani, diligentemente disaggregati per municipalità: una cifra indubbiamente esorbitante. Non abbiamo potuto confrontarli con i dati del DSM, che li ha forniti – dopo reiterate richieste dell’Osservatorio – aggregati con i ricoveri volontari, derivanti da fonti disomogenee (Sdo e Psynfo), relativi ai soli ricoveri presso i servizi psichiatrici ospedalieri cittadini e non comprensivi di quelli extra ASL. Al di là di ogni polemica, riteniamo che in campo psichiatrico i cosiddetti dati siano piuttosto “presi”: i criteri con cui si raccolgono, si classificano e si presentano le quantità sono spesso impliciti, parziali e non univoci. L’Associazione Sergio Piro auspica un confronto franco a partire dai TSO sull’intera rete di servizi tra operatori del DSM, Comune e associazioni coinvolte. E’ interessata a conoscere le azioni con cui il DSM sta costruendo o mantenendo l’accesso h24 e tutti i capisaldi della buona salute mentale, come scrive il suo direttore. E a quali incoraggianti trend statistici si riferisca, quando parla di “numeri, quelli veri, che ci stanno dando ragione”, in vista di quella “salute mentale di comunità fondata sui diritti e sulle relazioni” che anche l’ASP intende promuovere.