A seguito degli articoli pubblicati sull’omicidio avvenuto a Udine nei giorni scorsi (vedi gli articoli del Messaggero Veneto), ne è nata la seguente corrispondenza:

Roberto Rossetto, Coop Itaca di Pordenone

“Oggi, sfogliando il giornale, apprendiamo che l’omicida del parco del Cormor di Udine, contrariamente a quanto strombazzato ieri in prima pagina dai giornalisti, non… era affatto in cura per problemi psichici, nè mai era venuto in contatto coi servizi per la salute mentale.
La fonte dell'”indiscrezione” che suggeriva che l’assassino fosse un utente dei servizi della salute mentale e ripresa ieri praticamente da tutte le testate ed i networks nazionali era il Messaggero Veneto, testata non nuova a questo genere di imprecisioni nel trattare l’argomento del disagio mentale…
Così, mentre dentro ai servizi ed a livello politico si sta discutendo di 180, 181, TSO “allargato” e via dicendo, in un clima che sa di smobilitazione (o come la vogliamo chiamare: spending review, riforma, contenimento della spesa pubblica?) e mentre nel tritacarne mediatico di oggi la notizia è ormai già vecchia, adombrata da nuovi ed ancor più efferati delitti, nella mente dell’opinione pubblica rimane solo ciò che veniva affermato a caratteri cubitali ieri e cioè che i “matti sono pericolosi”.
Scusate lo sfogo…”

Davide Cicuttin, Cooperativa Hattiva di Feletto Umberto (UD)

Sostengo lo sfogo di Roberto, ritengo che non debba essere archiviato come sfogo, propongo che alla sottolineatura vada “megafonata” a dovere.

Leggo sul Messaggero una serie di commenti dei lettori, generici slogan pro o contro Basaglia, già tutto annacquato nell’oceano dei social network…

L’accusa sempre velata è al lavoro dei Centri, ancora definiti dal Messaggero, di igiene mentale, quasi si trattasse di casi di mala-sanità, di mollezza di medici, infermieri ed operatori che non darebbero abbastanza giri di chiave.

Non è più questione di chiedere l’utilizzo di un linguaggio adeguato, o di dare il giusto risalto al lavoro svolto dagli operatori del settore. Qui è stata diffusa una notizia falsa e, per certi versi, infamante.

Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali Fvg

Non si capisce perché ci siano sempre degli sciacalli in giro a rovinare il lavoro faticoso di chi, ogni giorno, costruisce pratiche di salute e di convivenza.
Dire che questo sia “fare informazione” è una bestemmia. Prima di scrivere, bisognerebbe accendere la coscienza.
Personalmente (e lo dico da ex capo del personale della più grande cooperative sociale friul-giuliana) chi ha scritto certe “notizie” dovrebbe essere licenziato in tronco, insieme a tutte/i le/i corresponsabili, a partire dai direttori e dai capiredattori, notoriamente teoricopratici dello scandalismo da “sbatti il mostro in prima pagina”.
Da noi, tra social workers, succederebbe così. Noi abbiamo una professionalità.

Mauro Asquini, Direttore DSM Udine

mi associo ai commenti piu’ ACCESI degli operatori delle cooperative: e’ una vergogna l’automatismo con cui un terribile omicidio sia stato immediatamente e animalescamente associato a un utente dei servizi di salute mentale. Ieri pomeriggio ho trascorso parecchio tempo a discutere di ciò con giornalisti di varie testate. Solo il gazzettino di Udine ha riprodotto bene la mia “rabbia “. Oggi emozioni a parte penso che ci si debba rimettere a lavorare per riprendere una Voce forte e autorevole nel pubblico chiacchiericcio che tutto ingoia in un mare di superficialità, luoghi comuni e pregiudizi. E’ URGENTE ritrovarci al di fuori dei nostri ruoli e dai nostri servizi è DOVEROSO FARLO.

Franco Perazza, Direttore DSM Gorizia

Considero anch’io molto grave questo fatto, cioè la diffusione di questa notizia falsa certamente si, infamante altrettanto si, ma altrettanto tendenziosa. E lo riconduco ad un atteggiamento di fondo della stampa locale. Anche testate più blasonate e da cui ci si aspetterebbe un sentire più vicino, come ad es Repubblica,  hanno avuto “cadute di stile” nel trattare il tema della violenza in relazione ai problemi di salute mentale.

E’ sempre la stessa storia: nonostante anni e anni ed esperienze su esperienze che dimostrano il contrario, nonostante tutto ciò, la nostra gente rimane per molti (e anche per molta stampa) “incomprensibili, imprevedibili, incurabili e dunque pericolosi”. E per noi è sempre lo stesso impegno a rimontare, a dimostrare che non è così, a lottare contro questa “araba fenice” che risorge e che rende senza fine il nostro compito di dimostrare il contrario di ciò che il pregiudizio sostiene.

Attenzione però, perchè noi per combattere il mostro del pregiudizio abbiamo bisogno di risorse, di servizi forti, di privato sociale forte attorno a noi e con noi, di amministratori locali consapevoli che questo privato sociale sostengano, di opportunità, di possibilità per le persone con disturbo mentale, di formazione , di passione e impegno “politico”, di scelte di campo da parte degli operatori e di tanto altro.

Non dimentichiamo infatti che “Qualcuno” ci ha ammonito che “forse i manicomi torneranno” e saranno più chiusi di prima

Assunta Signorelli, Direttora DSM Trieste

Questo oramai è il paese, pare quasi un dagli untore! Più passa il tempo e più mi convinco che è meglio tacere e continuare come, dove e finchè posso a lavorare per costruire spazi e possibilità di relazioni fondate sul rispetto e la difesa dei diritti!

Giuliano Colussi, presidente della FUSAM (Familiari e Utenti per la Salute Mentale)

E’ cosi facile trovare il colpevole pur di dare in pasto all’opinione pubblica la grande notizia (per vendere qualche copia di giornale in più), ma fare tanto male a coloro che sono già sfortunati nella vita, mi chiedo che titolo ha questo genio della stampa, per dare subito il verdeto definitivo, suppongo si tratta di un luminare della psichiatria, o semplicemente un comune imbecille che ha il vantaggio di scrivere e dare in pasto all’opinone pubblica verità, senza l’obligo di rispondere di ciò che scrive sia essa la verità o una notizia bomba firmata dal grande reporter, segugio della notizia del secolo. QUANTA POVERTà MORALE MIO POVERI REPORTER DA STRAPAZZO.

PS se si tratta di una persona seria e responsabile dovrebbe chiedere pubbliche scuse sul suo giornale

http://messaggeroveneto.gelocal.it/ricerca?tags=omicidio%20gobbato&tagsmode=or&maxItems=10&page=1

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