Da: La Stampa, 16 novembre 2015
Sulle Rems, le Residenze regionali che avrebbero dovuto ospitare i pazienti degli ex ospedali psichiatrici giudiziari, il Piemonte è fuori regola da 228 giorni. Oltre ad aver ricevuto la diffida del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, dall’1 aprile ha speso più di 2,5 milioni di euro per tenere i pazienti nell’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, di cui lo Stato non ha ancora approvato il rimborso (l’ultima copertura delle spese garantita è quella del biennio 2012-2013).
Per disincentivare la permanenza, la Regione Lombardia ha innalzato le tariffe di soggiorno: la Regione Piemonte sborsa 300 euro al giorno per ogni detenuto psichiatrico piemontese, 450 euro se è stato internato dopo marzo 2015. A oggi l’unica Rems attivata in Piemonte è il San Michele di Bra: soluzione temporanea, in quanto clinica privata, dove per ogni paziente vengono rimborsati giornalmente 240 euro.
Lì i posti dovevano essere 30, ma dopo lunghe trattative tra Regione e Comune, sono scesi a 18. Oggi è quasi a pieno regime: da Castiglione sono stati trasferiti in 17, di cui uno è scappato poco dopo l’arrivo ed è tutt’ora a piede libero. Rimangono quindi due dozzine di pazienti in attesa di trasferimento: dieci non sono sottoposti al vincolo di Rems, quindi potranno essere accolti dai servizi territoriali regionali; per gli altri non ci sono altre sistemazioni se non la detenzione in proroga nell’ex Opg lombardo, a caro prezzo.
E pensare che a Grugliasco era tutto pronto. Le Rems della Regione sarebbero dovute sorgere al Barocchio: 40 posti di cui 15 nella casa di cura già esistente, gli altri nella struttura adiacente di proprietà della Città Metropolitana, occupata da vent’anni dal centro sociale Squat. “Il progetto c’è, il bando per l’appalto pure: i lavori sarebbero dovuti iniziare questa settimana ma è stato tutto sospeso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica della Prefettura”, ricorda il dottor Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asl To3.
L’unico modo per iniziare i lavori è lo sgombero dei locali occupati: “Ora è tutto fermo. Anche se da parte nostra c’è massima disponibilità”, dice il sindaco di Grugliasco, Roberto Montà. “Per i pazienti della comunità psichiatrica erano già state trovate altre sistemazioni per permettere i lavori. L’entrata in servizio della Rems era stata prevista per febbraio, e anche se venisse dato oggi il via libera saremmo comunque in ritardo di un anno: non credo che il Barocchio andrà in porto, anche se trovo assurdo che si preferisca tutelare una realtà illegale rispetto ad un servizio come questo – rincara Zanalda.
In ogni caso bisogna trovare altre soluzioni. Il 10% dei pazienti è ritenuto “indimissibile”, quindi per loro si potrebbero pensare degli spazi all’interno del braccio psichiatrico delle Vallette. Per gli altri esistono alcune strutture di proprietà delle Asl, censite lo scorso anno in vista della chiusura degli Opg, trasformabili in Rems: una è in provincia di Torino, due a Cuneo, un’altra a Biella”.
Situazione di difficoltà confermata, in un’ottica meno pessimistica, dalla Regione. “È vero. Avevamo già pronto il progetto per risistemare la parte dell’edificio oggi occupato dalla comunità terapeutica, rimandando ad una seconda fase l’utilizzo dei locali occupati abusivamente, ma nell’incontro con la Prefettura è emersa la preoccupazione di reazioni da parte degli squatter anche solo per portare a termine il primo step”, spiega l’assessore alla Sanità Antonio Saitta.
E adesso? “Ci è stato chiesto di predisporre un progetto unico, che tenga conto di tutti gli spazi della struttura: quando partiranno i lavori generali, scatterà lo sgombero. Il ministero è stato aggiornato”. Resta l’incognita sulla tempistica dell’apertura del cantiere, contestuale all’allontanamento degli occupanti: fino ad allora, i pazienti piemontesi resteranno a Castiglione delle Stiviere. Non a caso, in Regione continua la ricerca e la valutazione di altre opzioni rispetto a Grugliasco.