Il 5 marzo 2019 il Forum per la Salute Mentale di Brescia ha costituito l’Associazione Marco Cavallo.
Il Forum salute mentale è attivo a Brescia da diciassette anni. Riconosciutosi da sempre nello spirito e nelle elaborazioni del Forum nazionale, ha attivato tutte le iniziative possibili che promuovessero, sul territorio, cultura di buona salute mentale e richiesta, che a volte è divenuta rivendicazione, di buoni servizi per le persone che soffrono di disturbi mentali.
Nel corso del tempo molte sono state le relazioni intrecciate con familiari di pazienti, con pazienti, con operatori del settore, e con tutte queste persone abbiamo attivato azioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi legati alla salute mentale e le istituzioni che, a vario titolo, ne hanno ruolo e una parte di responsabilità.
Con le persone incontrate abbiamo costituito il Comitato Parco Basaglia con l’obiettivo che, nella città, vi fosse uno spazio fisico dedicato a Franco Basaglia cui si è sempre riferita la nostra riflessione e la nostra azione. Per ottenere questo spazio è stato necessario un ventaglio di azioni: abbiamo raccolto firme di cittadini ai quali parlavamo di salute e malattia mentale riscuotendo stupore, disagio ma anche interesse per un tema considerato ancora un tabù per la maggior parte delle persone. Abbiamo consegnato le firme al sindaco ed ottenuto che l’Amministrazione Comunale identificasse un parco da intitolare a Franco Basaglia. C’è una lastra di marmo che lo nomina: noi avremmo voluto qualcosa di più, avremmo voluto una bella installazione che richiamasse Marco Cavallo, il simbolo dell’apertura verso l’esterno e della chiusura dei manicomi, ma, ahi noi, le condizioni economiche non l’hanno permesso.
Abbiamo costituito, anche a Brescia, il Comitato Stop OPG che, nel solco delle iniziative nazionali, ha agito ogni iniziativa utile a sensibilizzare le persone su questo tema andando oltre gli stereotipi che hanno sempre caratterizzato il malato mentale che commette un reato = violento e il pericoloso = da rinchiudersi definitivamente privandolo di ogni dignità. Abbiamo portato in diversi luoghi questo tema non senza difficoltà, ma ci piace pensare di aver contribuito con qualche passo alla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari. Certo non ci riteniamo fino in fondo soddisfatti perché una delle strutture a noi più vicine – l’ex OPG di Castiglione delle Stiviere, MN – ha concentrato al suo interno un numero esagerato di REMS ed è ancora poco l’impegno utile al reinserimento delle persone con problemi psichiatrici, una volta scontata la loro pena.
Nel tempo, a fianco di queste iniziative, non abbiamo mai smesso di agire cultura di buona salute mentale ma anche azioni contro le contenzioni e la terapia elettroconvulsivante che ancora si praticano nel nostro territorio.
Presentazioni di libri, spettacoli teatrali, concerti, cicli di film, gare di poesia e feste hanno caratterizzato sempre due momenti dell’anno che per noi assumono l’importanza non di un semplice anniversario, ma di un momento nel quale fare memoria, agire sensibilizzazione, rivendicare diritti; ci riferiamo al 13 maggio, anniversario della Legge 180, e al 10 ottobre, Giornata Mondiale per la Salute Mentale.
Perché oggi costituire un’associazione e perché chiamarla Marco Cavallo?
L’esperienza ci ha insegnato che per portare avanti i nostri obiettivi è importante essere sempre più riconosciuti come interlocutori della città e delle sue istituzioni. Pensiamo che l’Associazione possa, così, essere meglio riconosciuta. Riteniamo anche importante che questo riconoscimento si possa tradurre nella possibilità di partecipare a progetti finanziati, con l’intento di ottenere, in assoluta trasparenza, qualche riconoscimento economico utile ad implementare e migliorare le attività che svolgiamo e che richiedono sempre investimenti economici.
Marco Cavallo è nel nostro cuore. È la rappresentazione fisica della possibilità di liberarsi dagli stereotipi, dall’etichettatura della diversità, è il contenitore dei desideri così come lo è stato per i pazienti del manicomio di Trieste quando, con lui, hanno potuto vedere la luce del sole e invadere la città.
Oggi, più che in altri tempi, diventa il simbolo di accettazione e inclusione; è la rivendicazione di una città che sia aperta, che si lasci contaminare e non spaventare dall’altro, di una città in cui spazi di pensiero libero siano possibili, di una città che garantisca il diritto di esistere a qualunque genere di fragilità.
Marco Cavallo, per tutte queste ragioni, ha partecipato con noi al Pride che si è tenuto a Brescia nel 2017 e ha partecipato di nuovo al Pride che si è tenuto a Brescia il 15 giugno 2019. Ecco perché la nostra Associazione non avrebbe potuto chiamarsi in altro modo.
Associazione Marco Cavallo Brescia