Condannati tutti i medici, assolti dalle accuse gli infermieri. Per la morte di Franco Mastrogiovanni il giudice Elisabetta Garzo ha condannato i medici Di Genio, Barone, Basso, Della Pepa, Mazza e Ruberto a pene che vanno da un minimo di 2 ad un massimo di 4 anni.
La sentenza è stata letta dal presidente del tribunale dopo quasi 5 ore di camera di consiglio. Gli avvocati degli imputati avevano chiesto l’assoluzione perché «il fatto non sussiste». Ma secondo il giudice monocratico di Vallo della Lucania sono stati i 6 medici a causare la morte di Franco Mastrogiovanni, il maestro elementare di Castelnuovo Cilento morto nel reparto psichiatrico del San Luca dopo 4 giorni di Tso in contenzione ininterrotta.
Nello specifico, il primario del reparto di psichiatria, Di Genio, è stato condannato per tutti i capi di imputazione, come per gli altri medici, a 3 anni e 6 mesi. Barone condannato a 4 anni, così come Basso, mentre Mazza e Ruberto condannati a 3 anni. Pena più lieve per Michele Della Pepa, condannato a 2 anni di reclusione, tutti per i reati di sequestro di persona, omicidio colposo e falso in cartella.
Tutti i medici, escluso Della Pepa, sono stati interdetti per 5 anni dall’esercizio della professione. Tutti assolti dai reati, invece, i 12 infermieri del nosocomio vallese. A giocare un ruolo significativo nella vicenda giudiziaria sono state, probabilmente, tra le varie prove e testimonianze, le immagini del video di sorveglianza che hanno ripercorso le 83 lunghe ore di agonia di Mastrogiovanni.
Il dolore dei familiari. A distanza di tre anni è ancora vivo il dolore di Caterina Mastrogiovanni (nella foto, appena letta la sentenza) per la morte del fratello. Ai microfoni del Giornale del Cilento, dopo l’udienza di mercoledì, aveva dichiarato che nessuna condanna avrebbe potuto restituirle Franco ma era altresì fiduciosa della decisione del giudice. Con le lacrime agli occhi, subito dopo la sentenza, ha dichiarato: « Sono soddisfatta della pena data, adesso i medici capiranno come bisogna trattare i malati».
Il legale di Di Genio, l’avvocato Marco Nigro, non ha voluto rilasciare dischiarazioni esplicite, ma il breve commento è stato «Vedremo le motivazioni del giudice, faremo le nostre valutazioni. Non riusciamo a capire il perchè ma faremo appello».
Soddisfazione per decine di cittadini giunti da ogni parte del Cilento, e soprattutto da Sapri, ma anche da Napoli e da altre parti d’Italia. Hanno trascorso tutta la mattinata in tribunale in attesa della sentenza per dimostrare vicinanza e solidarietà alla famiglia di Mastrogiovanni e al comitato “Giustizia e Verità per Franco” ma anche per sottolineare, con il loro motto «malati di nulla, morti di psichiatria», che questo caso necessitava di un forte segnale, anche mediatico, affinchè «non ci sia un altro Franco Mastrogiovanni».
(da Il Giornale del Cilento)