Documento CGIL “Spending review: per riqualificare la spesa o per tagliare ancora sanità e welfare ?”
I documenti sulla spending review presentati dal Governo indicano per la spesa sanitaria una revisione possibile di 97 miliardi. Una cifra enorme, pari all’89% della spesa sanitaria totale (è stata di 112 miliardi nell’anno 2010). L’enfasi, posta dal documento governativo, sulla crescita della spesa sanitaria rispetto ad altre voci di spesa pubblica, oltre ad essere assai discutibile (il finanziamento è stato pesantemente ridotto, il disavanzo continua a calare da sei anni e la spesa è da almeno sette anni al di sotto delle previsioni contenute nei documenti di programmazione economica – vedi: Corte dei Conti Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica), è indice di un approccio che vede il welfare come un mero costo invece che un formidabile investimento, necessario anche per la crescita.
La spending review ipotizzata dal Governo si configura non solo come una, opera di riqualificazione della spesa inappropriata, certamente necessaria, ma anche come una riduzione del finanziamento sanitario, fino alla possibile privatizzazione di alcune attività, riducendo i confini della copertura pubblica e universale. Confermando i pesanti tagli delle ultime manovre e il rischio di compromettere il sistema sanitario pubblico e quindi il diritto costituzionale alla salute e alle cure.
Questo esito della spending review per la sanità non è accettabile per diversi, fondati motivi.
Riqualificare la spesa sanitaria è invece necessario, giusto e possibile: come dimostra l’esperienza di alcune regioni, che associano bilanci in ordine a buoni livelli di assistenza. Al contrario di quelle dove il disavanzo è sempre associato a scarsi risultati assistenziali. Perciò una spending review che non considera le diverse condizioni e i diversi comportamenti tra le regioni, e il legame tra bilancio economico e assistenziale, diventa una mera operazione ragionieristica per ridurre la spesa.
Perciò insistiamo, la spesa sanitaria non può essere sprecata, bisogna usarla in modo rigorosamente appropriato: capace di rispondere in modo efficace, efficiente ed equo alla domanda di salute e di cure dei cittadini e per questa via contribuire al risanamento e alla crescita del nostro paese.
p. CGIL nazionale Vera Lamonica Segretaria confederale Stefano Cecconi Responsabile Politiche della Salute