Uno psichiatra e un assistente sociale stavano convincendo una paziente a praticare un’adeguata terapia che le evitasse il “tso” ma sono stati colpiti a schiaffi e pugni. Protagonista dell’episodio, avvenuto in pieno giorno a Capri in località Tiberio, una paziente psichiatrica che ha colpito a pugni e schiaffi il dottor Francesco Blasi, medico psichiatra dell’Asl Napoli 1 Centro, danneggiandogli il bulbo oculare sinistro. Insieme al medico si trovava l’assistente sociale in forza al Comune di Capri. I due professionisti erano accompagnati da un vigile urbano e si erano recati nell’abitazione dell’assistita con lo scopo di convincerla a praticare un’adeguata terapia medica al fine di evitare un traumatico trattamento sanitario obbligatorio da effettuarsi nell´ambito della regione Campania, drammaticamente sguarnita di posti letto psichiatrici. Lo psichiatra e l’assistente sociale sono stati letteralmente aggrediti dall’assistita che non ha esitato a scagliarsi contro il team con violenza. Per fortuna nessuna grave conseguenza per i due, ad eccezione della lesione all’occhio che ha rimediato il dottor Blasi, il quale non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto. Appare evidente che l´incidente sia strettamente collegato alle criticità della salute mentale sull’isola di Capri, mai risolte da parte dei vertici dell’Asl. Un solo psichiatra, Francesco Blasi appunto, napoletano, sbarca a Capri regolarmente, avendo in carico le esigenze di una popolazione isolana di quindicimila persone. Blasi è costretto a lavorare da solo, senza mezzi e in locali inidonei. La sede della salute mentale prima è stata ubicata negli scantinati dell´ospedale Capilupi, alle prese con acqua e infiltrazioni. Poi la sistemazione nell´attuale deposito della spazzatura. Successivamente è stata dislocata negli uffici dell’Asl in via Le Botteghe, in assenza di qualsiasi privacy, indispensabile nel caso di patologie così delicate. In passato, in un’altra precedente sede, i locali venivano utilizzati nelle ore notturne da ignoti per usi impropri e per serate a luci rosse, come denunciato la scorsa estate dallo stesso dottor Blasi al sindaco di Capri e alla Asl Napoli 1 Centro. Salute mentale fai da te: niente psicologi, niente infermieri, niente mezzi di servizio, un solo medico che gira con i mezzi pubblici, come il medico condotto di una volta, a sopperire inoltre all´inesistente servizio per le tossicodipendenze e all´assistenza materno-infantile. I tagli continui all’assistenza sanitaria in ospedale e sul territorio stanno rendendo la salute dei cittadini capresi sempre più a rischio.
Da Il Roma-il giornale di Napoli di venerdì 9 marzo 2012.