MARTA CHE ASPETTA L’ALBA di Massimo Polidoro, Piemme ed, 2011
Sola e con una figlia, Mariuccia accetta di fare domanda come infermiera all’ospedale psichiatrico di Trieste. È magliaia, non sa nulla di malati psichiatrici, decide comunque di provarci. Ma il mondo che le si spalanca di fronte è completamente diverso da ciò che immaginava: trattamenti inumani, camicie di forza, bagni gelati, elettroshock, stanzini d’isolamento, e guai a chi fiata. Tutto le appare assurdo, anche se giorno dopo giorno vi si adatta come fosse normale.
C’è anche una ragazza tra quei muri, senza nome e senza diritti, come tutti lì dentro. Mariuccia scoprirà solo dopo alcuni anni che si chiama Marta. Marta è entrata all’ospedale dei matti per un’ubriacatura, i genitori benestanti sono morti in un incidente e il cognato ha fatto di tutto per farla internare. Lo shock per la perdita dei genitori l’ha resa instabile, dice l’uomo, può essere pericolosa per sé e per gli altri. Ma la verità che traspare è del tutto diversa.
Quando un giovane e coraggioso medico, Franco Basaglia, inizia a denunciare con forza i trattamenti a cui sono sottoposti i pazienti e a lottare caparbiamente per una nuova realtà, Mariuccia entra in crisi.
L’autore Già docente di metodo scientifico e psicologia dell’insolito alla facoltà di psicologia dell’università di Milano-Bicocca, collabora stabilmente con il mensile Focus e con Discovery Channel. Tra i suoi titoli, “Etica criminale. Fatti della banda Vallanzasca”, “Un gioco infame” ed “Eravamo solo bambini”.