PROCESSO CONTRO IL DOTT. DI GENIO ED ALTRI DICIASETTE IMPUTATI PER LA MORTE DEL MAESTRO FRANCESCO MASTROGIOVANNI
Lunga udienza. Giuseppe Ortano, psichiatra di Aversa: «La coercizione non è un atto medico».
Vallo della Lucania. 14 giugno 2011, alle ore 14,30 presso il Tribunale di Vallo della Lucania, la Presidente Dr.ssa Elisabetta Garzo dà inizio all’udienza odierna con l’appello prima degli imputati e poi delle parti civili del processo contro i medici e gli infermieri del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per la morte dell’insegnante Francesco Mastrogiovanni, avvenuta il 4 agosto 2009. E come nelle altre udienze alcuni liberi assenti ed altri liberi contumaci. Presente solo il primario del reparto di psichiatria ed alcuni infermieri .
All’inizio un avvocato degli imputati si lamenta per le riprese televisive per l’impatto che possono avere sul pubblico, ma il Presidente del tribunale non sospende l’autorizzazione accordata all’emittente televisiva di Vallo della Lucania, la Set di riprendere il processo. Anche nell’udienza odierna vengono rigettate dalla Presidente alcune eccezioni sollevate dai legali degli imputati. Per l’ennesima volta viene presentata la richiesta da parte dei legali degli infermieri di nullità degli accertamenti tecnici irripetibili (esame autoptico sul cadavere di Francesco Mastrogiovanni) perché gli infermieri non sarebbero stati preventivamente avvisati dell’avvio degli stessi. Sono assenti i due pazienti che sono stati citati come testi dal P.M . Inizia così subito l’esame da parte del P.M. dr. Renato Martuscelli dei due medici che eseguirono l’esame autoptico sulla salma di Francesco Mastrogiovanni su incarico del P.M., dr. Francesco Rotondo, magistrato che ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dei sei medici e dodici infermieri del reparto di psichiatria di Vallo della Lucania.
Il medico legale dr. Adamo Maiese inizia la macabra elencazione delle escoriazioni rinvenute sul corpo della vittima mostrando le numerose foto scattate durante l’esame autoptico.
La Presidente, con il consenso dei difensori degli imputati, dà per acquisite le foto dell’orrore consentendo così al medico legale di continuare nell’illustrazione dei risultati dell’esame autoptico. Il dr. Maiese conferma in udienza quanto riscontrato sul corpo di Francesco Mastrogiovanni, riferendo per l’esame autoptico si è servito degli esami istologici e del video del sistema di videosorveglianza. Parla usando termini comprensibili – tanto che la qualità della sua deposizione viene riconosciuta pubblicamente anche dal Presidente del Tribunale – dando prova di avere un quadro completo e chiaro dei fatti che si sono verificati nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania dal 31 luglio 2009 al 4 agosto 2009, che hanno portato alla tragica morte del maestro elementare.
Il medico legale nel rispondere al P.M. ribadisce, con certezza, che Francesco Mastrogiovanni è morto per un edema polmonare causato dalla coercizione fisica alla quale è stato sottoposto dalle ore 13,00 del 31 luglio e fino alla morte avvenuta alle 2,45 del 4 agosto 2009. Per il dr. Maiese il comportamento del personale sanitario è stato gravemente negligente e specifica:
- Negligenza commissiva nel mettere in atto una contenzione fisica con le modalità sopra descritte;
- Negligenza omissiva nel non controllare, monitorare e nutrire il paziente per tutto il periodo di ricovero;
- Sulla cartella clinica di ricovero non si fa alcun cenno della contenzione fisica messa in atto.
Nell’ospedale di Vallo della Lucania, Mastrogiovanni non è stato affatto trattato come un essere umano: oltre a rimanere legato senza interruzione e senza motivo per lunghe e interminabili ottantadue ore, non è stato mai alimentato e non gli hanno dato neanche da bere. L’autopsia ha accertato che lo stomaco era completamente vuoto ed era vuota anche la vescica.
Inoltre il dr. Maiese ha riferito un altro particolare agghiacciante: la macerazione dei testicoli (causata dal caldo torrido di quei giorni di agosto e dalla mancanza di attenzione da parte del personale).
Insomma Francesco Mastrogiovanni prima è stato lasciato nudo sul letto per giornate intere e poi trascurato anche con il pannolone. (Quindi se Francesco fosse sopravissuto alla contenzione “illecita”, impropria e antigiuridica come definita dai consulenti, probabilmente sarebbero rimasti impressi in modo definitivo dei segni anche fisici sulla sua persona).
Ha parlato anche dei legacci di cuoi e plastica che hanno scavato ferite fino a due centimetri e mezzo ai polsi e alle caviglie.
Anche il dr. Giuseppe Ortano, psichiatra di Aversa, nel rispondere alle domande del P.M e dei difensori delle parti civili conferma il contenuto della relazione che ha consentito al magistrato inquirente di chiedere ed ottenere il rinvio a giudizio degli imputati. Lo psichiatra sottolinea con forza e determinazione: «La coercizione non è assolutamente un atto medico ». Viene consentita dall’art. 54 c.p. (stato di necessità) solo per porre in atto le terapie farmacologiche appropriate e fino all’avvenuta sedazione. Deve essere annotata sulla cartella clinica e/o sul registro della coercizione, indicando anche il mezzo usato.
Anche il dr. Ortano ha visionato il video. Poche volte, afferma, qualche infermiere e solo per pochissimi minuti si è avvicinato a Mastrogiovanni legato a quel letto troppo corto a causa della sua altezza. Pare che l’unico intervento sia stato quello di stringere meglio le fascette della contenzione per evitare lo scivolamento. Non gli hanno mai rivolto la parola. Dalla cartella clinica risulta che la terapia somministrata al suo ingresso in reparto, pur essendo appropriata alla diagnosi, era comunque molto forte.
E’ terribile ed inaccettabile quello che è successo nel 2009 e che poteva succedere a chiunque.
Anche l’udienza di oggi lo conferma.
Infine non risulta che Mastrogiovanni sia stato visitato da un medico all’atto del suo ingresso in reparto, né è stato effettuato nessuno elettrocardiogramma per verificarne lo stato di salute.
Il medico di turno che ha prescritto la terapia definita forte dallo psichiatra era a conoscenza della somministrazione di psicofarmaci con tre iniezioni avvenuta sulla spiaggia di S. Mauro Cilento nemmeno un’ora prima?
L’udienza è durata oltre quattro ore. La prossima udienza, calenderizzata per il 28 giugno, per impegni del Presidente, si terrà lunedì 4 luglio 2011 alle ore 13 ed avrà luogo il controesame dei due medici da parte dei legali degli imputati.
Il Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni
Vincenzo Serra, Giuseppe Tarallo, Giuseppe Galzerano
Per ulteriori informazioni, si può telefonare a Vincenzo Serra 0974.2662 Giuseppe Galzerano 0974.62028 Giuseppe Tarallo 0974.963040
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