Non chiudete il centro di igiene mentale
A Montedidio vedevo il fantasma di una bambina
che mi guardava dal balcone di un palazzo
in demolizione. Aveva gli occhi grigi della polvere
e i capelli di biondo sfumato nel tufo.
Restavo a guardarla dal fondo dei miei sette anni.
La portarono via le piogge dell’inverno 1958.
Si trasferì da me, tra le pupille e i muri.
Il corpo che abitavo era già pieno di fantasmi.
Li ho scritti e così sono sbucato illeso
dai loro sguardi vuoti che volevano riempirsi di me.
Chi non li scrive è fatto prigioniero da loro.
Chi non li scrive sale a Montedidio
in una casa di ascolto dove i fantasmi
si lasciano staccare
a forza di carezze. Ora la stanno chiudendo,
la casa degli sprigionati.
Si torna all’infanzia
dell’orfanotrofio
dove nessuna favola
ricuce all’ora del sonno
due palpebre sbarrate.
Questa non è una protesta, è un’invettiva
fredda senza risentimento:
chi chiude la casa infermiera di Montedidio
con opere, parole, pensieri e omissioni
possa trovare chiusa ogni porta bussata,
per sè, per sua madre, per suo figlio.
Erri De Luca
Il Mattino del 04/05/2011
2 Comments
I fantasmi, gli uomini, le donne ridotti a polvere, ti tormantano coi rimorsi se tu non parli di loro . Perciò Erri non può ignorarli, non li dimentica e ne parla. Il sielnzio è colpa. E lui lancia na maledizione laica verso tutti coloro che hanno ignorato. Erri conosce bene Motediddio, dove ha abitato e di cui ha scritto in un bellissimo libro.
Io ho saputo che sono morte altre 3 persone in questi giorni nell’OPG di Aversa. Anche ignorare questi fatti è una colpa.
Anche di questi devi scrivere Erri!
Occorre parlare dei propri fantasmi per sbucare illeso e per non essere fatto prigioniero da loro. A Montedidio i fantasmi si lasciano staccare grazie all’ascolto e a forza di carezze. Ecco la necessità dell’invettiva, ecco perchè “la casa degli sprigionati” non va chiusa. Spesso invece in questo nostro sfortunato paese si ostacolano le strutture e i servizi necessari e che funzionano per la logica del “contenere i costi” mentre si tutela e si incoraggia il superfluo.