stop_opgOPG;350 SUBITO DIMISSIBILI,+11,5% INTERNATI DAL 2007  (ANSA) – ROMA, 19 APR – Nei sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari italiani ci sono 1.419 internati, 350 dei quali sono ”dimissibili da domani” e il numero degli individui reclusi in queste strutture negli ultimi anni e’ aumentato dell’11,5%, passando dai 1.272 del 2007 agli oltre 1.400 attuali. E’ la fotografia fatta da 20 organizzazioni che oggi hanno lanciato la campagna nazionale ‘StopOpg’ per l’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in Italia. Quella degli Opg e’ una storia di ”ritardi” da parte delle Regioni nel recepimento di un decreto del Presidente del Consiglio del 2008, che prevede ”il trasferimento delle competenze sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse e delle attrezzature dalla sanita’ penitenziaria – si legge in una nota – al Servizio Sanitario Nazionale”. A questo si aggiungono due sentenze della Corte Costituzionale che prevedono la possibilita’ di ”trattamenti alternativi all’Opg in ogni fase”. Il passaggio formale delle competenze e’ avvenuto in tutte le Regioni, tranne che in Sicilia, dove c’e’ l’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina che ospita 349 internati, su una capienza fissata per 194 persone. Oggi saranno inviate anche delle lettere ai ministri della Giustizia, Angelino Alfano e della Salute, Ferruccio Fazio e al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani per avviare un confronto. E sara’ sollecitata una collaborazione con la Commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Ignazio Marino per proporre un monitoraggio sulle norme nelle Regioni. Le organizzazioni che aderiscono alla campagna sono: FP Cgil nazionale, Forum Salute Mentale, Forum per il diritto alla salute in carcere, Cgil nazionale, Antigone, Centro Basaglia, Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo F. Basaglia, A buon diritto, Fondazione Franco e Franca Basaglia, Forum Droghe, Psichiatria Democratica, Unasam, Societa’ della Regione, Sos Sanita’, Coordinamento garanti territoriali dei detenuti, Cittadinanzattiva, Gruppo Abele, Grusol, Cnca, Fondazione Zancan. (ANSA).

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