La denunzia di Psichiatria Democratica dopo l’ultimo suicidio nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa.
Psichiatria Democratica (PD) alla luce della notizia dell’ultimo suicidio avvenuto nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, che ha visto come vittima un cittadino romeno di 58 anni, chiede nuovamente e con forza, che tutti gli OPG vengano chiusi. PD denuncia la lentezza esasperata e la timidezza nel porre mano ad adeguati programmi di dismissione volti a garantire, ai cittadini reclusi, il diritto alla tutela ed alla cura sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana.
Secondo Emilio LUPO e Cesare BONDIOLI, rispettivamente Segretario Nazionale e Responsabile Nazionale per le carceri e gli OPG di Psichiatria Democratica, l’intenso lavoro svolto dall’intera commissione di inchiesta presieduta dal Senatore Ignazio Marino (alla quale, peraltro, PD ha chiesto una audizione urgente) e che ha messo a nudo le disumane condizioni di vita delle persone recluse nei manicomi giudiziari italiani, ora deve concretizzare i propri atti promuovendo – in tempi strettissimi – un raccordo operativo tra tutti gli attori interessati a chiudere, definitivamente questa brutta pagina della nostra storia.
Pertanto Psichiatria Democratica, consapevole della necessità che occorrerà fornire risposte individualizzate per i singoli detenuti che rispondano, altresì, agli effettivi bisogni di tutti, ribadisce che va, da subito, attivato un progetto/percorso così articolato:
1) Affidare al Presidente della Conferenza Stato – Regioni il coordinamento dei programmi di graduale e progressivo svuotamento degli OPG cosa che garantirebbe, tra l’altro, una omogeneità nella realizzazione dei programmi “affinchè nessuna regione resti indietro”;
2) Determinare una disposizione legislativa da parte del Parlamento nella quale si definisca, improrogabilmente, il tempo massimo nel quale chiudere tutti gli OPG ma anche imponendo penalità di tipo economiche nei confronti degli Enti inadempienti e la nomina di Commissari ad acta laddove si evidenziassero palesi ritardi nei programmi di dismissione personalizzati;
3) Individuare risorse adeguate e certe, indispensabili alla realizzazione di idonee risposte individuali e territorializzate, frutto della collaborazione tra servizio pubblico supportato da un privato sociale altamente qualificato. Resta inteso che la supervisione e la verifica costante dei programmi dovrà essere mantenuta dal Servizio Sanitario pubblico, attraverso le sue articolazioni funzionali. Nella pratica PD ritiene che per rendere veramente operativo il progetto, occorrerà costituire degli appositi Uffici di dismissione e delle equipes di dismissioni –per ciascun OPG – quali bracci operativi di Regioni ed ASL e strumento di collegamento tra il dentro e il fuori. Psichiatria Democratica, da ultimo, in ragione della situazione sempre più drammatica che si è andata configurando nel tempo, fa appello a tutta la comunità affinché, presto e bene, possa essere restituita dignità e rispetto a quanti ancora oggi sono rinchiusi negli OPG.
Napoli / Arezzo 14 Aprile 2011