cagliariApertura della Campagna Nazionale per l’abolizione della contenzione

Promossa da

  • Fondazione Franca e Franco Basaglia
  • Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale
  • CGIL Nazionale
  • CGIL Funzione Pubblica Nazionale

Conferenza -Dibattito con Proiezioni, Poesia, Arte e Letture

Sala Consiliare Palazzo Regio, Piazza Palazzo Cagliari, 18 dicembre 2010 ore 17:00

organizza

  • Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica
  • Associazione 5 Novembre

partecipano

  • Maria Grazia Giannichedda – Fondazione Franca e Franco Basaglia
  • Gisella Trincas – Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale
  • Giovanna Del Giudice – Forum Nazionale Salute Mentale
  • Giuseppe Galzerano – Comitato Franco Mastrogiovanni
  • Francesca Ziccheddu – Comitato Giuseppe Casu
  • Natascia Casu – Comitato Giuseppe Casu
  • Daniele Pulino – Università di Sassari

Durante la serata, all’interno della sala, è prevista la mostra dei quadri del pittore Cristiano Vinci. Opere che l’artista ha dedicato alla “dimensione umana del Mondo”.

Disquisizioni poetiche del poeta e scrittore Gianni Mascia.

coordinano

  • Roberto Loddo – Associazione 5 Novembre
  • Massimiliano Rais – Giornalista Sardegna Uno

Ingresso libero

Info: ASARP 3381597287 – Ass.5 Novembre 331614008

QUESTA E’ UNA BOZZA TEMPORANEA DELLA LOCANDINA IN ATTESA DI ULTERIORI CONFERME. TUTTE LE ASSOCIAZIONI E LE ORGANIZZAZIONI SENSIBILI POSSONO ADERIRE ALL’APPELLO.

LA LIBERTA’ E’ TERAPEUTICA

Campagna nazionale per abolire la contenzione

Promotori:

  • Fondazione Franca e Franco Basaglia
  • Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale ( UNASAM )
  • CGIL Dipartimento welfare e nuovi diritti

La contenzione non è un atto medico, è un’offesa alla dignità della persona che la subisce ed è sintomo di grave inefficacia e inefficienza dei servizi che la adottano.

E’ morto legato al letto di contenzione lo scorso 24 ottobre il signor Tullio C., ricoverato nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura ( SPDC ) “Grossoni 3” dell’ospedale Niguarda, a Milano. Non sappiamo se vi sia un nesso causale tra la sua morte e la contenzione: saranno eventualmente gli inquirenti ad accertarlo, come si sta facendo nei due processi penali attualmente in corso, uno per la morte di Giuseppe Casu, avvenuta nel 2006 mentre era ricoverato e contenuto nel SPCD del SS Trinità di Cagliari, e l’altro per la morte di Franco Mastrogiovanni, avvenuta in circostanze analoghe nel 2009, nel SPDC di Vallo della Lucania (Salerno). Ma noi non siamo giudici. Siamo cittadini che usano o potranno usare i servizi di salute mentale e in questa veste un giudizio lo abbiamo emesso da tempo: la contenzione è sempre un’offesa alla dignità della persona che la subisce ed è un indicatore di carenze gravi o gravissime – di mezzi, progetto, culture – che riguardano e chiamano in causa il Dipartimento di salute mentale nel suo complesso, non solo gli SPDC che usano la contenzione come strumento di routine. Perciò bisogna garantire spazi adeguati, il personale e la formazione necessari e un più stretto collegamento ai servizi territoriali nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale. Questo vale per molta parte della psichiatria pubblica, dove la contenzione è relativamente trasparente e controllabile. Ma sappiamo che anche nelle cliniche psichiatriche private, negli istituti per persone anziane, nelle residenze sanitarie e assistenziali la contenzione è una pratica frequente, e qui purtroppo assai più difficile da vedere, documentare, controllare. Senza dimenticare gli ospedali psichiatrici giudiziari e i reparti psichiatrici delle carceri dove sappiamo che la contenzione è pratica costante. Su questi temi vogliamo richiamare l’attenzione nel promuovere questa campagna. L’oggetto sono tutte le pratiche di contenzione, da quella fisica a quella che si realizza con l’abuso dei trattamenti farmacologici ( la “camicia di forza chimica”), i diversi contesti in cui la contenzione viene messa in atto, le analoghe giustificazioni (il “suo” bene, il danno minore ), il crescente immiserimento dei servizi che favorisce queste pratiche e rafforza chi non le ha mai messe in discussione. Di tutti questi temi vorremmo discutere in questa campagna che si svilupperà nel corso del prossimo anno e che si propone di far emergere il fenomeno nella sua vastità e profondità incoraggiando le testimonianze delle persone che hanno subito la contenzione e dei loro familiari e amici, e di promuovere percorsi di superamento di questa pratica.

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