Veniamo a conoscenza che l’ASL di Caserta 2, dove esiste e resiste una importante esperienza di servizi di salute mentale, una ricca rete di cooperativa sociali, una esperienza importante di inserimento lavorativo, sta mettendo in discussione lo strumento dei budget di salute su cui si fondano i percorsi di salute e di inserimento lavorativo delle persone che vivono nei gruppi di convivenza, che producono prodotti di legalità nei campi di quel territorio confiscati alla camorra, e in tanti altre esperienze …. nel territorio di don Peppino Diana, in quel sud di Italia, a volte colpevolmente dimenticato, a volte rimosso dalla coscienza collettiva, con il rischio che si azzeri quel patrimonio di opportunità, di etica e di ricchezza sociale.
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