di raskolnikov
Dopo molte rassicurazioni che hanno l’aria del depistaggio del come dire prendere tempo o prendere in giro alla fine veniamo a sapere che il Centro di Salute Mentale di via Sarzana a La Spezia verrà chiuso, sigillato, fine dei giochi.
Ricordo bene in molti incontri con il vecchio direttore del dipartimento e il nuovo di promesse, di blande rassicurazioni sul fatto che il centro non verrà chiuso ma che semplicemente il centro di via Zara si trasferirà in via Roma presso il Centro dei salesiani.
Riconosco il profumo di quelle che sono scuse per prendere tempo per allontanare sospetti per tacitare malumori ma siamo stati a lungo dormienti, ci siamo cullati in oziosi programmi grandiosi magniloquenti, casa dell’auto aiuto, lavoro ecc ci siamo lasciati irretire sedurre da parole, parole, parole.
Parole sono che il disagio è sociale prima che psichico, peccato che non vi sia alcuna intenzione di lavorare nel sociale, anzi, che si tenda invece a medicalizzare e finanche a distruggere quel poco di sociale, di riabilitazione, di convivialità che si era costruito intorno al piccolo centro di salute mentale di via sarzana, un piccolo centro in cui gli utenti di quei territori trovavano un punto di riferimento nel loro stato di abbandono, trovavano modo di stare insieme di avere un piccolo rifugio dalla tempesta, e negli ultimi tempi grazie al lavoro dei facilitatori sociali e alla sensibilità di alcuni operatori si erano realizzati dei progetti in quel centro, gli utenti hanno lavorato ad un orto e vendevano i prodotti, quel centro, quel piccolo centro era divenuto anche un esperimento se vogliamo clandestino di rinnovato patto sociale tra l’isola dei pazzi e il territorio. Ora tutto è perduto.
I medici verranno deportati in via Nino Bixio in un lungo corridoio aperto ad una serie infinita o quasi di ambulatori, non mancherà la somministrazione di pillole, questo no, non mancherà l’assistenza medica, certamente, ma gli utenti verranno privati del resto, cioè di tutto.
Non ci saranno i promessi spazi di socializzazione e di riabilitazione di cui si cianciava e si ciancia sempre nei convegni, affollati di medici e operatori affamati di crediti ecm. Non si parlerà più di lavoro e il primo che lo farà in un prossimo convegno si prenderà uno sputo in faccia da me medesimo.
Ora, io ho visto i nuovi spazi del nuovo centro di salute mentale di La Spezia in via nino bixio e so che per quegli spazi la ASL pagherà 14.000 euro al mese , pagherà tutti questi soldi che in un anno sono circa 168.000 euro, sono tanti soldi che ai preti, alla chiesa simoniaca che risiede nel nostro paese, faranno comodo sicuramente, faranno comodo allo IOR, alla loro banca molto discussa, molto usuraia e implicata in cose molto poco spirituali che olezzano di demonio più che di santità, si dirà pecunia non olet, giustissimo e loro la pecunia la sanno amministrare eccome, godendo di privilegi fiscali inconcepibili in altri paesi, quindi noi utenti siamo felici che molti soldi nostri, dello stato, della regione, che paghiamo noi vadano alla Santissima Chiesa per uno spazio che a noi utenti non piace per nulla, per mille motivi. I legami con le banche di nostra signora chiesa, il compromesso con la farina del diavolo sono tanti che non finiremo più di elencarli, ebbene vi dico solo che alcuni mesi fa in un colloquio con il direttore della Fondazione Carispe appresi per sua esplicita confessione che essi avevano regalato, proprio così, avevano comprato una struttura alla chiesa, sì, l’avevano comprata e regalata.
Noi eravamo andati là per chiedere di impegnarsi in un progetto ambizioso che avrebbe potuto riaprire i termini della questione follia/società, di superare o almeno provarci lo iato tra l’isola dei pazzi e il resto del mondo così detto normale, cioè una struttura sociale in cui gli utenti avrebbero potuto lavorare per costruire progetti di inclusione insieme ad associazioni di diversa natura, offrire spazi di socializzazione aperti a tutti matti e normali, spazi culturali, di dibattito, di lavoro, lavoro vero.
Tutto questo sa di tramonto, di alba delle illusioni, di fallimento storico della psichiatria spezzina, un fallimento che noi denunceremo in ogni modo in ogni sede specie di fronte a menzogne, a proclami di diverso segno, di parole parole parole.
Presidente Associazione Il Mondo di Holden