In occasione del convegno “Impazzire si può”, la Comunità Nove di Udine, comunità che si occupa dell’assistenza delle persone nel campo psichiatrico, ha redatto una carta dei diritti che tocca le corde emotive dell’animo umano.
Vi sono presenti parole come: sincerità, onestà, accettazione, riconoscere i propri limiti, affetto, collaborazione, solidarietà, amore, libertà.
Ma, come insegna Franco Rotelli, si tratta solo di parole. Dalle parole bisogna essere capaci di passare ai fatti perché le parole non sono altro che dei cartelli che ci indicano una via da percorrere.
Passare ai fatti significa fare nostre queste parole, sentirle dentro, provare a comprenderle senza filtri, senza inutili schemi mentali.
Come già detto, questa carta dei diritti indica una via, una bella via, che potrebbe produrre non solo salute mentale, ma anche un più ampio concetto (ancora tutto da definire) di “salute sociale”.
Si tratta di uno spunto a cui tutti sono invitati a partecipare.
Ecco i 10 punti della Carta.
di fede_shoe, Trieste, 4 luglio 2010
Esistono dei diritti per gli utenti della Salute Mentale, scritti e sanciti, anche se non sempre sono rispettati; noi della Comunità Nove abbiamo voluto provare a scrivere LA NOSTRA CARTA DEI DIRITTI:
- Diritto ad avere relazioni sincere e oneste fra utenti e operatori, cioè a non essere ingannati né illusi e a conoscere lo stato reale delle cose che ci riguardano.
- Diritto a potersi accettare per come si è e a riconoscere i propri limiti.
- Quando si sta male, diritto a non essere abbandonati e ad avere un posto dove andare per trovare ascolto e affetto, perché questo cura più dei farmaci.
- Diritto ad essere curati meglio possibile, senza diventare numeri nella massa, e diritto a collaborare nel percorso di cura.
- Diritto a non sentirsi in colpa e a non provare vergogna per un “male” che nessuno cerca ma che viene da solo.
- Diritto ad un lavoro regolare e onesto per chi può lavorare. Per chi è impossibilitato, diritto all’assistenza e alla solidarietà, ma con l’impegno da parte nostra ad aiutarci anche da soli.
- Diritto ad amare ed essere amati, senza soffrire troppo.
- Diritto ad essere compresi come persone e non per le azioni compiute, cioè diritto a non subire pregiudizi per il proprio passato.
- Diritto a esprimere le nostre opinioni e a dire ciò che viviamo nella nostra testa e nel nostro cuore senza paura di avere conseguenze negative. Diritto di credere in chi si vuole, anche alle nostre visioni e alle voci che sentiamo se non fanno male a nessuno.
- Diritto alle due cose più importanti per ogni persona: l’amore e la libertà, soprattutto di scegliere la propria strada e potersi riscattare nella vita.