Imola, 12 apr. (Dire) “‘Ca’ del vento’ e’ una vera e propria casa per i suoi residenti. E alcuni sono riusciti a ritrovare il sorriso”. Lo racconta Marta Manuelli, presidente dell’associazione che ha fondato e gestisce la struttura per persone con problemi mentali a Imola. ‘Ca’ del vento’ ha appena festeggiato vent’anni di vita: la comunita’ nacque come un esperimento per superare il manicomio, su iniziativa dell’allora equipe di salute mentale dell’Ausl presieduta dal dottor Ernesto Venturini e da un gruppo di cittadini imolesi. E’ l’unica struttura sul territorio non gestita da cooperative o direttamente dall’Ausl, ma da un’associazione di cittadini. “L’idea e’ nata nel mio ristorante- racconta Marta Manuelli- l’obiettivo di allora, che e’ lo stesso che abbiamo adesso, e’ quello di restituire la dignita’ alle persone affette da disturbi psichici. La malattia mentale e’ ancora oggi poco conosciuta e spesso tenuta ai margini nella societa’. La legge Basaglia e’ stata applicata a Imola, ma non e’ stato lo stesso dappertutto. I manicomi erano luoghi di segregazione dove le persone perdevano la propria personalita’. Dobbiamo impegnarci a impedire che rinascano piccoli manicomi”. ‘Ca’ del vento’ e’ “diversa dagli appartamenti semiprotetti- continua Manuelli- e’ una vera e propria famiglia, e sono i residenti che decidono come gestire la casa, cosa mangiare, come gestire il tempo. La nostra associazione ha a disposizione degli operatori di alcune cooperative: addetti di base e educatori, ma a ‘Ca’ del vento’ non c’e’ personale medico. Ovviamente ogni malato ha un suo medico personale che lo segue, e c’e’ un referente psichiatrico che partecipa alle nostre assemblee una volta alla settimana”. L’associazione Ca’ del vento e’ fatta “da cittadini per altri cittadini che hanno problemi mentali, ma non essendo noi dei medici collaboriamo con il dipartimento di salute mentale dell’Ausl di Imola”, aggiunge Manuelli. Gli ospiti di ‘Ca’ del vento’ sono oggi 17 in tutto: ora vengono dal territorio e non piu’ dal manicomio. I membri della comunita’ sono in prevalenza persone anziane perche’ oramai rimaste sole. I piu’ giovani compiono percorsi differenti: hanno famiglia e amici, e seguono percorsi di reinserimento sociale andando a vivere dopo il periodo di cura in appartamenti semi protetti. “Per la recente fiction tv su Basaglia- dice la presidente- molte riprese sono state effettuate nella nostra struttura, e alcuni residenti hanno fatto gli attori. La fiction ci ha fatto ricordare il passato e tutte le cose che abbiamo ottenuto, ma anche tutto il lavoro che c’e’ ancora da fare. L’associazione ha lo scopo di gestire ‘Ca’ del vento’, ma anche di informare e far conoscere la malattia mentale ai cittadini”. “Noi difendiamo i diritti dei residenti di Ca’ del vento- conclude con orgoglio la Manuelli- vanno seguiti come bambini piccoli, e questa e’ la riabilitazione. Pero’ vedere una persona tornare a sorridere e’ una grande soddisfazione. E’ questo il bilancio di vent’anni di attivita’ di ‘Ca’ del vento’: siamo riusciti a restituire dignita’ a tanti”.