Roma, 3 apr. – (Adnkronos) – Le macerie del terremoto ‘pesano’ ancora nella vita degli aquilani. E fanno male. A un anno dal sisma del 6 aprile, infatti, e’ aumentato il numero dei cittadini che si sono rivolti al Dipartimento di Salute mentale dell’Aquila per visite psichiatriche o per chiedere un aiuto psicologico. Non solo. Si e’ registrato un incremento nelle vendite di psicofarmaci, antidepressivi, ansiolitici, sonniferi, come conferma un’indagine condotta dall’ADNKRONOS fra le farmacie della zona. Dopo il terremoto, “abbiamo osservato un aumento di casi di depressione, ansia, attacchi di panico, e disturbi nevrotici in genere. Un fenomeno che sta emergendo in tutta la sua drammaticita’ soprattutto negli ultimi mesi, e che ha comportato un aumento di visite psichiatriche e di richieste di psicoterapia presso il nostro Dipartimento. Un problema, oggi piu’ che mai, legato soprattutto alla mancanza di futuro avvertita dalla popolazione”, riferisce all’ADNKRONOS lo psichiatra Vittorio Sconci, direttore Dipartimento di Salute Mentale del capoluogo abruzzese. “Paradossalmente, al momento dell’emergenza, subito dopo il sisma – spiega lo psichiatra aquilano – abbiamo registrato un calo dell’afflusso di pazienti, da un lato perche’ le persone – come accade sempre nell’immediato di una catastrofe – erano prese a fronteggiare il disagio, soprattutto fisico, e dunque ‘tiravano fuori’ tutta la loro forza e il coraggio per rispondere all’emergenza; dall’altro perche’ molti non venivano piu’ nel centro perche’ trasferiti sulla costa, o perche’ assistiti direttamente dagli psicologi della Protezione civile o dai volontari che prestavano assistenza nelle tendopoli
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