E chissà quali pensieri hanno attraversato la mente di Papa Francesco mentre il cardinale Matteo Zuppi si è chinato su di lui per sussurrargli la storia di Marco Cavallo. 

Che era lì ad aspettarlo proprio all’ingresso del Convention center, dove il Papa è arrivato a chiudere a Trieste la 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia. 

Ha lo sguardo un po’ stupefatto Papa Francesco… E stupefatto, in fondo in fondo anche il Cavallo. Che pure tante ne ha viste e passate… 

Avevamo pur pensato, sperato, di portarlo un giorno in piazza san Pietro, fin sotto la finestra delle benedizioni… Ce lo aveva chiesto proprio lui, Marco Cavallo, ma ha fatto prima Papa Francesco, ed eccolo qui, nella Trieste dove il Cavallo azzurro è nato. 

Ha l’aria un po’ stupita Papa Francesco, e sarà sembrato anche a lui un personaggio da fiaba, quell’enorme giocattolo di legno e cartapesta, nato ormai mezzo secolo fa, nel laboratorio dei “matti” di Trieste così magistralmente guidato da Giuliano Scabia… la sua pancia ancora piena di tutti i desideri che gli erano stati affidati. L’avrà affascinato, immaginiamo, col suo carico di significati, il colore del suo manto, che è il colore più profondo, che dona gravità solenne a chi se ne riveste, che è anche il colore dell’uccello della felicità, per qualcuno il colore della verità…

Stupito anche il nostro Cavallo di tanto incontro, ci ha poi confidato… ma non ha avuto esitazioni, ancora una volta ha lanciato il suo nitrito, una voce grave con tutti i desideri che da mezzo secolo si porta nella pancia… insieme alla denuncia di quanto ancora accade intorno… E nello spazio di un saluto ha rinnovato quell’esplosione di parole, di storie, di allusioni alla libertà prima di tutto, e poi alla casa, ai diritti, all’uguaglianza, all’amore, all’amicizia, che tanto avevano da subito disorientato, sconvolgendo le geometrie istituzionali, che tante prigioni hanno prodotto e ancora vogliono riprodurre… Costringendo ogni volta a una scelta di campo.

E si sono subito riconosciuti, ne siamo certi, il nostro Marco e Papa Francesco, intorno a quanto di fondamentale è anche nella dottrina sociale della Chiesa, convinti entrambi della dignità delle persone, di ogni persona, della necessità del rispetto dei diritti dell’uomo, “dell’assunzione del ‘bene comune’ come fine e criterio regolativo della vita politica… fondamento della democrazia”. E riusciamo a immaginarli, i pensieri dell’uno che hanno incontrato quelli dell’altro, ritrovandosi nel comune desiderio e impegno intorno all’arte di restare umani… 

Riguardando la foto con Papa Francesco e Marco Cavallo… come non vederli due icone a un tempo lievi e imponenti… 

E siamo fieri, e commossi, di questo incontro, di questo legame che si consolida, delle promesse che si sono scambiati, salutandosi, mentre, sospinti dallo stesso vento, scivola sulla sua sedia a rotelle Papa Francesco, scivola sulle sue zampe a rotelle il nostro Marco… che mai, ci ha detto, si è sentito così libero e fiducioso…