Caffè Basaglia nasce nel gennaio del 2008 come circolo Arci per l’inserimento socio-lavorativo di persone seguite dai servizi pubblici di salute mentale. I fondi per l’apertura provengono da un azionariato popolare, senza alcun altro sostegno, una scelta di libertà resa possibile dalla generosità di chi crede a questo progetto sociale.
Tale iniziativa resiste da 11 anni e 9 mesi grazie al radicamento sul territorio, che ci permette di avere 6 persone a libro paga, più due con contratto di apprendistato e due in borsa lavoro. Di questi 5 sono persone seguite dai servizi psichiatrici che grazie a tale lavoro hanno raggiunto un compenso psichico che permette loro una buona qualità della vita, in grande autonomia.
Dal provento del loro lavoro (bar, ristorazione, pulizie) escono i soldi per pagare affitti, stipendi, utenze e quant’altro, segno del seguito che abbiamo, testimoniato da oltre 4.000 soci.
La nostra cultura dell’integrazione, dello scambio e della solidarietà è evoluta nel tempo: da noi hanno sede Carovanemigranti, il Comitato Acqua Pubblica, l’associazione Deina e il Controsservatorio Valsusa, che sono alcuni tra i nostri compagni di viaggio.
Presentazione di libri, spettacoli teatrali, film, serate danzanti sono alcuni tra gli strumenti di aggregazione e confronto per provare a costruire un luogo che possa ospitare il pensiero critico e militante, crocevia di opportunità e di scambio.
Non sono mancati i momenti di difficoltà, sempre superati grazie ai compagni di viaggi, come i Fornelli in lotta e molti altri.
Ora viviamo un momento particolarmente drammatico: a cavallo tra luglio e agosto un cedimento strutturale di un piccolo pezzo dell’edificio ha fatto sì che fosse dichiarata l’inagibilità di parte degli stabili ai numeri 34 e 36 di via Mantova, tra cui noi. Sono in corso verifiche e progetti di intervento a cura dei proprietari dello stabile (noi siamo semplici affittuari) e al momento non sono prevedibili i tempi di riapertura. Tra proposte di intervento della proprietà, approvazione delle medesime da parte dei vigili del fuoco, ultimazione dei lavori, verifica dei medesimi da parte di autorità preposte rischiano di passare mesi e mesi.
L’indefinitezza dei tempi è letale per una struttura organizzativa come la nostra e ci ha obbligati a:
1. Chiusura dei contratti con i lavoratori (erano in scadenza al 31 agosto per la terza volta, per cui sarebbe scattata l’assunzione a tempo indeterminato, nostro grande traguardo). Ciò per permettere loro di accedere al Naspi, indennizzo di disoccupazione, per il tempo necessario per ripartire.
2. Ovviamente abbiamo pagato loro il TFR e la mensilità di agosto: per fare ciò abbiamo sborsato di tasca nostra la somma necessaria (sapete che noi del direttivo siamo tutti volontari, non abbiamo mai guadagnato un centesimo, anzi…).
3. Abbiamo debiti con i fornitori: non sono cifre spaziali, ma 25.000 euro circa per noi che galleggiamo per essere sempre a pari sono una mazzata devastante.
Non vogliamo assolutamente chiudere, ci sentiamo un nodo della rete solidale della città.
Ma per questo abbiamo bisogno ancora una volta di voi.
Organizzeremo eventi per racimolare soldi per estinguere i debiti, stiamo valutando se proseguire nello spazio di Via Mantova o cercare altro, nel frattempo stiamo cercando la solidarietà che ci darà il segnale se abbiamo seminato bene in questi lunghi 12 anni.
A) bonifico su IT25I0335901600100000161700 con causale donazione intestato a Caffè Basaglia A.P.S.
B) serie di incontri per raccogliere fondi di cui vi informeremo, chiedendo ospitalità ad altri circoli Arci o spazi di amici.
L’obiettivo è quello di riaprire e riassumere tutti i lavoratori, anzi, come avevamo promesso, assumendo altri due ragazzi in borsa lavoro.
Ce la faremo ancora una volta.