A quali servizi sanitari ricorrono maggiormente i giovani nell Veneto? E quali progetti vengono svolti per affrontare e trovare soluzioni per problemi come le dipendenze da stupefacenti e da alcol, la salute mentale, i disturbi alimentari? Sono questioni contenute nella prima Indagine sui Servizi socio sanitari e progetti dedicati ai giovani nel Veneto, realizzata dal Centro Regionale di Riferimento per la Promozione della Salute in collaborazione con il Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero del Welfare, presentata nella sede dell’Ulss 20 dall’assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e dal responsabile del Centro Regionale Massimo Mirandola che ha effettuato la ricerca con la sua équipe di collaboratori, Sara Carbone, Enrico Castellani, Lorenzo Gios, Martina Baroni, Cristina Tosoni ed Elisa Bianchi.
Quelli dedicati alle dipendenze e alla salute mentale sono i servizi sanitari e sociali ai quali si rivolgono di più i giovani veneti; molto più indietro quelli, che pur ci sono, dedicati all’attività fisica e agli incidenti stradali; mediamente utilizzati quelli riservati all’alimentazione e alle infezioni trasmesse per via sessuale.
La pubblicazione è un prodotto del Programma regionale di riferimento per la promozione della salute, la cui responsabilità scientifica è affidata al dottor Mirandola che spiega :«Il Centro sta coordinando un gruppo di lavoro intersettoriale per l’elaborazione del progetto regionale relativo alla ricerca qualitativa e quantitativa sull’accesso dei giovani ai servizi distrettuali e territoriali. L’obiettivo generale è fonire dati utili al ri-orientamento dei Servizi nel Veneto dedicati agli adolescenti».
I destinatari del progetto sono i giovani tra i 15 e i 24 anni nella prima fase, i Servizi sociosanitari rivolti ai giovani delle Ulss del Veneto nella seconda fase e gli operatori e i dirigenti dei Servizi territoriali della regione nella terza fase.
L’indagine ha coinvolto 19 Ullss del Veneto e, come ha sottolineato Sandri, «segna una svolta importante nell’attività di programmazione regionale in materia di salute dei giovani, perchè ci permetterà di individuare i bisogni di salute reali indicati dagli stessi fruitori, e non decisi dall’alto: quali sono le loro esigenze principali lo possiamo capire dall’esito dei 142 progetti specifici attivi sul territorio e monitorati dall’indagine, così come possiamo capire quali aspetti della salute, pur importanti, non sono percepiti come tali dai ragazzi come, ad esempio, la conduzione di stili di vita salutari, che comportano di non fumare, di non bere o assumere sostanze come alcool o droghe, di praticare attività sportiva».
Verona eccelle per i servizi dedicati alla salute mentale, all’alimentazione e alle aree inerenti l’attività fisica e gli incidenti stradali. Per quanto riguarda le dipendenze, i giovani fumatori tra 15 e 24 anni sono in Veneto oltre 100.000 e 40.000 iniziano a meno di 14 anni. Il 60,7% dei ragazzi di 15 anni dichiara di aver provato a fumare qualche volta mentre il 18,3% si dichiara fumatore quotidiano. Il 24,8% dei quindicenni dichiara di essersi ubriacato già due o più volte. Sul fronte degli stili di vita salutari, il 19,4% dei ragazzi risulta a rischio sovrappeso od obesità; il 31,6% consuma quotidianamente dolci; il 20,7% dichiara di stare più di quattro ore al giorno davanti a tivù e computer. E.C.
tratto da: http://www.larena.it 21/11/2009