Il 30 novembre 2015 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha iniziato da Maniago in Friuli (Aas 5 di Pordenone) il viaggio per visitare le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS, le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG. Il 3 dicembre ha visitato due Rems in Campania (Asl di Caserta) a Mondragone e a Roccaromana, e il 4 dicembre è stata la volta della regione Lazio a Pontecorvo (Asl di Frosinone). A fine dicembre il viaggio toccherà Aurisina, a gennaio le Rems in Emilia Romagna e poi le altre.
Rimandando ad un report dettagliato su ogni singola Rems visitata, stopOpg presenta un primo bilancio, sintetico e generale, su quanto visto, su quanto emerso dalla discussione con gli operatori e dall’incontro con le persone internate
Ma prima di tutto vogliamo dire che ci ha fatto piacere la buona accoglienza ricevuta in tutte le Rems.
Le persone internate nelle Rems
Nelle quattro Rems visitate sono internati complessivamente 42 persone (2 uomini a Maniago, 8 uomini a Mondragone, 17 uomini e 3 donne a Roccaromana, 12 donne a Pontecorvo) Molte provengono dalla libertà e non dagli Opg, e spesso sono stati inviati con misura di sicurezza provvisoria, a testimonianza che la Magistratura di cognizione non sta applicando la legge 81/2014 laddove prevede la misura detentiva in Rems come extrema ratio.
Solo con alcune delle persone internate è stato possibile parlare (anche per il poco tempo a disposizione), tuttavia sono state fatte alcune video-interviste (che saranno proposte anche per le prossime visite). I progetti terapeutico riabilitativi individuali (d’ora in poi PTRI) presentati dai servizi di salute mentale del territorio (finalizzati alle dimissioni come prevede la legge) risultano pochissimi.
Unico mandato ma notevoli differenze tra le Rems
Anche ad un primo impatto appaiono evidenti notevoli differenze tra le Rems: in relazione alle soluzioni architettonico/strutturali (es. presenza o meno di recinzioni, blindature, telecamere, dimensioni della stanze, ecc) all’ubicazione (es. lontane o vicine ai centri abitati) all’organizzazione degli spazi e del lavoro, al rapporto con la magistratura, al rapporto con i servizi territoriali di salute mentale .
Pur essendo le Rems, per mandato istituzionale, strutture detentive, si è evidenziato che le modalità con le quali le singole Regioni, le Asl, la Magistratura e quindi gli operatori sanitari hanno interpretato tale mandato è differente: prevalendo in alcune il tratto custodiale in altre quello sanitario e riabilitativo. Alcune Rems portano i segni visibili del mandato custodiale … (leggi tutto il report)