Dai primi rilievi Andrea Soldi sarebbe morto per una scarica di adrenalina
Di Adolfo Ferraro.
L’uso spregiudicato delle diagnosi psichiatriche finalizzate a dare una spiegazione a qualcosa di apparentemente inspiegabile, raggiunge il suo culmine [e la sua beatificazione] nelle motivazioni che si stanno producendo per spiegare l’assurda morte di Andrea Soldi durante un tragico TSO con ancora più tragico epilogo.
Si sta facendo avanzare l’ipotesi che la morte del povero Andrea sia verificata per una “excited delirium syndrome”, in italiano tradotto “sindrome del delirio eccitato”, una pseudo/patologia controversa, che provocherebbe, in soggetti già psichicamente predisposti, una morte accidentale dovuta ad uno stress così elevato da consumare tutta l’energia del proprio corpo e indurre l’arresto cardiaco.
La stessa sindrome, del resto, è stata portata, dalla difesa degli imputati, come causa della morte di Federico Aldrovandi, e nel processo per la morte dell’ex giocatore delle giovanili della Fiorentina, Riccardo Magherini. In ogni caso questa sindrome, al di là delle storie diverse, si viene sempre a verificare in soggetti che hanno una colluttazione con le forze dell’ordine, e che vengono contenuti con violenza.
Il punto è che tale sindrome – non riportata neanche nel DSM, ma fatta circolare come patologia dal 2009 dall’American College of Phisicians [altra lobby psichiatrica] – serve a individuare una causa psichiatrica in un decesso in cui l’unica motivazione è l’aggressività, la violenza e la incompetenza impaurita di chi deve effettuare un fermo, che sia un arresto, un contenimento o un TSO.
La psichiatria, la patologia e la diagnosi come giustificazione e assoluzione.