Oplà! Con una (speriamo) ultima giravolta – Delibera 565 del 27.4.2015 – la Regione Toscana si è rimangiata la sua delibera(380/15)di trasferimento degli internati toscani da Montelupo a Solliccianino (decisione che aveva sollevato unanimi e sdegnate critiche) individuando la REMS a vigilanza intensiva perimetrale nel Padiglione Morel di Volterra – che già ospitava un modulo residenziale per dimessi opg – e una struttura intermedia per l’Area Vasta Centro a Villa Guicciardini a Firenze.
In articulomortis(e anche un po’ oltre) la Regione è forse riuscita ad evitare il Commissariamento anche se questa eventualità, considerata l’incapacità dimostrata in questi anni a gestire il superamento dell’opg, avrebbe messo un po’ di ordine e coerenza nel sistema.
Con la individuazione delle REMS provvisorie, pur con i loro limiti – soprattutto per la dimensione assunta da quella di Volterra -si apre comunque una nuova fase in cui la Regione dovrà fare quello che non ha fatto in questi anniper realizzare concretamente il superamento dell’opg senza limitarsi ad una semplice trans-istituzionalizzazione degli internati.
Per questo ribadiamo quelle che da sempre sono state le nostre richieste e proposte.
Chiediamo pertanto che:
1. La Regione istituisca immediatamente un gruppo di lavoro dedicato – una task force– con i Responsabili dei DSM e dei SerT (molti internati hanno una doppia diagnosi) per formulare o riformulare i programmi di dimissione. Non è possibile che quasi l’80% dei presenti a Montelupo risulti non dimissibile quando la media negli altri opg oscilla tra il 10 e 20%; i “folli-rei” toscani sono forse antropologicamente diversi dagli altri? Il gruppo di lavoro deve avere un Responsabile certo e dotato degli stessi poteri di un Commissario ad acta. Sarebbe utile che al gruppo partecipassero rappresentanti dei servizi sociali nonchè della società civile e/o delle associazioni del territorio.
2. Per applicare correttamente la Legge 81/14 occorre un continuativo collegamento tra Magistratura e Servizi di Salute Mentale. La Regione si faccia parte diligente, così come hanno fatto altre Regioni (v. Emilia Romagna) con ottimi risultati, per istituire un Tavolo Permanente tra Magistrati e operatori dei servizi che affronti tutte le problematiche connesse all’applicazione concreta della legge con l’obbiettivo di giungere ad un Protocollo operativo sottoscritto e vincolante per tutti i soggetti interessati.
3. Le Rems siano realmente provvisorie nella prospettiva di superarle restituendo, quanti più possibile, gli ospiti a strutture di piccole dimensioni, nel loro territorio di provenienza, gestite direttamente dal DSM di competenza al di fuori di ogni logica concentrazionaria e neo-istituzionalizzante.
4. Venga perciò abbandonato il progetto di costruire ex novo una REMS definitiva impiegando diversamente il relativo finanziamento tanto nelle suddette piccole strutture quanto soprattutto nel potenziamento degli organici dei servizi di salute mentale
Arezzo/Napoli, 29.4.2015
Cesare Bondioli – Resp. Naz. Carceri e OPG Psichiatria Democratica