Anche se il digiuno non fa parte della mia tradizione di lotta politica ho aderito volentieri: il digiuno mette in gioco i nostri corpi insieme a quelli degli internati che hanno subito la segregazione e per i quali oggi deve aprirsi un futuro diverso. La chiusura degli opg sta entrando nella fase più delicata e dobbiamo impedire che passino soluzioni al ribasso tenendo alta l’attenzione dell’opinione pubblica con ogni mezzo.
Dobbiamo impedire che ci sia una nuova proroga della scadenza di legge e al tempo stesso vigilare che la chiusura non avvenga attraverso “trucchi” che ripropongano, attraverso la soluzione indiscriminata delle REMS, nuove forme di internamento; dobbiamo vigilare e imporre che i programmi terapeutici di presa in carico da parte dei servizi e dipartimenti di salute mentale si realizzino effettivamente in una dimensione territoriale, pubblica, l’unica che può garantire il diritto costituzionale alla salute per troppo tempo negato.
Dobbiamo quindi batterci per una reale applicazione della legge 81/14 riducendo al minimo il ricorso a misure di sicurezza detentive, quelle che potrebbero alimentare la diffusione delle REMS e di ogni altra soluzione basata su logiche separate.
Non deve essere la lotta di pochi ma di tutte le persone sensibili al rispetto dei diritti soprattutto per le persone più fragili ed emarginate.
Cesare Bondioli – Responsabile carceri e opg Psichiatria Democratica