“Il quattro di settembre il concerto di Giorgio Gaslini aveva chiuso le manifestazioni all’aperto. Trovare il pianoforte a coda fu un’altra difficilissima prova che il comitato organizzatore dovette sostenere. Il concerto aveva amplificato un momento di lotta dei degenti sui servizi, sui sussidi, sulla casa, sulla Cooperativa lavoratori uniti. Tutto l’ospedale era stato riempito di cartelli e manifesti, prodotti dal collettivo d’arte Arcobaleno dove si spiegavano i motivi dell’agitazione.
Brunetta è stata pettinata e truccata da Olimpia Bencina per l’occasione. Wanda, infermiera del Q, una sua quasi mamma, le ha fatto indossare un bel vestito di colori pastello e un paio di scarpe nuove. Brunetta è felice e vuole farlo sapere a tutti che è felice. Non resiste a star ferma e continua ad andare su e giù a salutare tutti. Ormai ha tanti amici, dentro e fuori. Tra un pezzo e l’altro guadagna il palco e va a sedersi accanto a un concentratissimo Giorgio Gaslini. Il concerto si conclude con Brunetta che raccoglie ovazioni e applausi interminabili tenuta per mano da Giorgio Gaslini e dagli altri del gruppo.”
(Peppe Dell’Acqua, Non ho l’arma che uccide il leone)