Consentitemi di dire che è andato al di sopra delle più rosee aspettative il livello di eccellenza dell’organizzazione, della partecipazione e dei singoli contributi nel seminario di ieri. (Naturalmente c’è sempre qualche dettaglio che non quadra, come l’affermazione del lombardo che possono essere altrettanto eccellenti un servizio 12 ore e un servizio 24 ore).
Ripensando ai principali argomenti trattati ho fatto le seguenti considerazioni – se sono errate o scontate buttatele pure nel cestino.
1.La revoca e la riscrittura delle delibere regionali (più risorse per i PTRI con le RESM solo residuali), essendo i fondi della legge già ripartiti e poi impegnati, quali ostacoli comporta, oltre al gioco degli interessi volta per volta in causa? A naso, mi pare che almeno buona parte dei contenuti di queste delibere siano automaticamente invalidi, dato che le delibere promulgate e poi approvate recano date di approntamento delle Resm (scadenze, per incidens, raramente rispettate) posteriori al termine ultimo per la chiusura degli OPG secondo la legge in vigore al momento della promulgazione e approvazione. (Cioè: che ne farebbero dei dimessi se non ci fossse un’altra proroga? tutti in galera?) Provocatoriamente aggiungerei: il problema caso mai è Quali sanzioni andrebbero applicate a chi – ai livelli sia regionali che centrale – ha promulgato e sottoscritto norme con tali anomalie, ribaltando l’ordine delle cose: decreti (e per giunta regionali) che violano tranquillamente la legge da cui discendono, sottintendendo che la legge va successivamente di nuovo modificata per legittimare i decreti illegittimi. E’ il mondo alla rovescia, come in certe antiche stampe – il cane che morde l’uomo, il mulo che cavalca il mulattiere, il giudice che condanna il derubato denunciato dal ladro; &c &c.
2. Quanto al problema pericolosità, il libro di Daniele Piccione mi fa rileggere – a specchio alle pp. 48-49. – l’art. 13 della Costituzione sulla tutela della libertà personale contro gli arresti e l’articolo 3 sulla pari dignità sociale senza distinzione di …..condizioni personali e sociali. Il che, dopo aver specificato sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, non può che voiler dire anche senza distinzione tra sani e malati. E allora il “combinato disposto” di 13 e 3 mi pare ponga al top dell’incostituzionalità provvedimenti reiterabili che consentono la reclusione oggi in OPG, domani in RESM, di malati anche a tempo indeterminato. (Le lettres de cachet nell’Ancien Régime della mia patria materna, per incidens, erano addirittura più “democratiche”, meno classiste: Oggi, infatti, un criminale ricco e potente va in OPG come via di fuga dal carcere, in via propedeutica alla successiva liberazione per guarigione; nell’Ancien régime erano soprattutto membri di famiglie ricche e potenti – scapestrati o comunque scomodi – a finire ingabbiati a vita dietro semplice richiesta dei circostanti interessati al monarca assoluto.). Per giunta, il suddetto “combinato disposto” mi fa dubitare della costituzionalità., oltre che del TSO, di ogni singolo atto di contenzione che fatto per più o meno giustificata emergenza non sia validato da un magistrato competente al massimo entro la mattinata del giorno successivo al fattaccio (come avviene per es in UK per ogni limitazione della liberà personale).
Sperando di vedervi tutti o almeno in gran parte alla presentazione del libro di Daniele Piccione lunedì alla biblioteca del Senato, e sentitamente ringraziandovi,
Cari saluti