Provenienti da tutta Italia, si sono riuniti in un’assemblea preliminare a Trieste, per la prima volta, oltre sessanta componenti della nascente “Rete giovani salute mentale”, che si propone di aggregare studenti, specializzandi e operatori della salute mentale, under 40 anni. Uniti dalla volontà di impegnarsi per creare le condizioni di un reale cambiamento in questo campo, guardano a Trieste come un luogo dove è avvenuta una grande rivoluzione. Un luogo dove il cambiamento che vorrebbero mettere in atto si è realizzato. E se è successo a Trieste, perché non può succedere nel resto dell’Italia?
“Questo nostro incontro non esaurisce l’idea di costruire un forum giovani per la salute mentale. È solo un debutto. E, come sempre, quando si comincia, si inizia conoscendoci, parlandosi, entrando in relazione. Pensando che le nostre esperienze, messe insieme, possano costruire percorsi di Salute Mentale trasversali, attivi e non accademici” afferma Stefano D’Offizi, facendosi portavoce del gruppo.
Molti di loro non sono riusciti a raggiungere Trieste, ma hanno espresso, in rete, solidarietà con gli intenti dell’incontro, la propria esperienza o i propri progetti. Ma c’è chi racconta anche della sua solitudine e delle sue frustrazioni. Alessia De Stefano, laureata e specializzata all’Università La Sapienza di Roma scrive: “Penso spesso di dimettermi, di andare via…sono sola a pensare che la contenzione sia una cosa illegale…a pensare che che si può e si devono curare le persone in altra maniera…Non posso lottare da sola…Rompo le scatole, smonto il loro ordine, ma quanto ancora posso reggere?”