di Michele Gross.
Il progetto “Fare Sport diversa…mente”, finanziato dalla Regione Puglia- Assessorato alle Risorse Umane, Semplificazioni e Sport per Tutti, promosso dal CSI- Comitato Provinciale Foggia, ha concluso le sue attività nel mese di Dicembre 2013 . Il Progetto ha interessato il territorio di Foggia ed ha avuto la durata di circa un anno.
Nella prima fase – FASE ORGANIZZATIVA – c’è stato il coinvolgimento di diverse realtà associative impegnate nel sociale che hanno realizzato un gruppo di lavoro cooperante mettendo a punto l’organizzazione operativa del progetto. I soggetti coinvolti sono stati.ANPIS PUGLIA: Associazione Nazionale delle Polisportive Dilettantistiche per l’Integrazione Sociale;ASL FG- Dipartimento di Salute Mentale – CSM Troia ,CSM Manfredonia CENTRO DI SOLIDARIETA’ “SAN BENEDETTO ONLUS; ENTE ICARO s.c.s ASSOCIAZIONE “TUTTI IN VOLO”-ONLUS ENTE LABOR s.c.s. La prima fase ha previsto, inoltre, la realizzazione di uno sportello di Orienteering che ha raccolto i bisogni dei cittadini interessati a tale iniziativa diventando un punto di riferimento per i gruppi sportivi che hanno aderito al progetto I destinatari del progetto identificati sono stati: OPERATORI, ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALE ED EDUCATORI SPORTIVI: preparati ad un intervento efficace nei confronti del soggetto disabile rivolto all’acquisizione di abilità importanti per il processo di integrazione sociale attraverso lo sport .SOGGETTI CON DISABILITA’ : coinvolti nelle attività sportive Associazioni di utenti e famiglie per la salute mentale E SERVIZI DEL TERRITORIO: partecipazione attiva alle varie attività proposte e accoglienza delle varie richieste attraverso lo sportello di Orienteering .Gli obiettivi delle attività rivolte ai destinatari sono stati: Realizzare e Sostenere pratiche sportive rivolte a soggetti, adulti e minori, che vivono una disabilità fisica o psichica, a volontari, operatori o tecnici sportivi, con l’obiettivo di favorire la presenza di spazi e luoghi d’integrazione sociale;realizzare un processo di socializzazione e integrazione mediante la formazione di gruppi integrati; sensibilizzare l’intera collettività sul tema delle disabilità mentali e fisiche offrendo un esempio per tutti di pratiche finalizzate all’integrazione sociale e culturale; far crescere una cultura delle attività sportive particolarmente attenta agli aspetti di socialità, benessere ed autonomia per “tutti composti da utenti e operatori dei servizi di salute mentale e associazioni del territorio:”Coop. Soc. Salute, cultura e società: 8 utenti e 2 operatori.Associazione “tutti in volo”: 10 utenti e 4 operatori Associazione “Adasam”- S.Severo: 7 utenti e 1 operatore Associazione Psiché – Manfredonia: 9 utenti e 3 operatori”
Nella FASE CONCLUSIVA- si è proceduto all’organizzazione e realizzazione di un Convegno finale tenutosi il 14 Dicembre dalle ore 17:00 presso la sede del CONI di Foggia.Il Convegno ha visto la partecipazione al tavolo degli interlocutori di soggetti afferenti a sfere di diversa natura: soggetti evidentemente attivi nel settore dedicato alla Disabilità e allo Sport, ma anche appartenenti a settori diversi che, sensibilizzati a tale iniziativa, si sono impegnati a promuovere tali pratiche negli ambienti di riferimento.Hanno partecipato al Convegno finale Il Responsabile del Centro di Salute Mentale di Manfredonia, dott. Grossi; il Vice Presidente del CSI Foggia, Prof. Rossano; Presidente CSI Foggia, sig. Anzivino; delegato CONI, dott. Martini; presidente ANFAS e rappresentante del Comitato Misto Consultivo ASL FG, dott. Totta; Presidente AnpisPuglia, Dott. Lo Conte; Responsabile CSI Nazionale settore disabilità e consigliera nazionale del CIP (Comitato Paralimpico), dott.ssa Manara.Al termine del Convegno sono stati premiati ,con delle targhe, gli atleti e i gruppi sportivi che hanno partecipato alle iniziative di calcetto-pallavolo; i protagonisti sono intervenuti con delle testimonianze sull’esperienza vissuta.
Valenza dello sport come riabilitazione
L’attività sportiva da molti anni viene utilizzata nella moderna psichiatria e nella psicologia come strumento di indagine e di studio della personalità, nonché di terapia.È tramontata ormai la netta distinzione, prima esistente, tra salute e malattia come momenti che possono coesistere nell’esistenza umana.Oggi non si distinguono più soggetti sani e soggetti malati. Salute e malattia non sono più così nettamente separati: non esiste il sano ed il malato ma piuttosto chi si sa difendere, chi trova forme di equilibrio, di integrazione oppure no, e quindi viene posto in nuova luce anche il concetto di handicap.Sono ormai abbandonate le forme di pietismo, benevolenza o fratellanza astratta nei confronti delle persone con handicap. Ciò proprio perché si ritiene che ogni uomo abbia degli handicap più o meno accentuati.Pertanto, è dovere della scienza occuparsene integrando i vari settori: medica, psicopedagogica, fisiologica risulta necessario capire il concetto di handicap che oggi viene sempre più considerato come un’interruzione di comunicazione.Quando si parla di comunicazione non si considera solo la comunicazione a livello verbale, ciò che scriviamo o leggiamo ma tutte le forme attraverso le quali l’essere umano partecipa.Lo sport è visto come comunicazione e come linguaggio, non formale come può essere quello della stampa, bensì come modello di comunicazione degli aspetti della personalità.Lo sport è una forma specifica di comunicazione e riassume vari livelli di integrazione motoria, mentale e sociale.Lo sport permette l’integrazione psicosociale attraverso la partecipazione e la possibilità di scaricare tensioni come l’emotività o forme di blocco rafforzando carattere ed abilità in conclusione rende più autonoma la persona.A livello scientifico occupano una enorme importanza gli istinti ed in particolare quello della conservazione dell’individuo, quello della sessualità, dell’affettività del rapporto d’amore che consente la continuazione della specie.Lo sviluppo armonioso della personalità è più equilibrato quando le frustrazioni sono minime.Nel soggetto con handicap le frustrazioni sono permanenti e per essere superate in qualche modo è necessaria la socializzazione: così come il soggetto rimane frustrato quando si rende conto che non è al pari con altri, così è necessario aiutarlo, sollecitarlo, spingerlo a partecipare con gli altri a gare sportive non per vincere ma per partecipare alla gara essendo già questo un successo.Questa forma di terapia, del successo, si contrappone alla vecchia terapia che tendeva a medicalizzare isolando.
L’attività motoria è l’espressione psichica dell’intelligenza proprio perché lo sport mette in condizione e costringe l’individuo ad interagire con l’ambiente in maniera sicuramente molto più complessa rispetto a quanto richieda la vita di tutti i giorni
L’attività sportiva rappresenta un’occasione di apprendimento e di conoscenza personale in cui l’atleta ricevendo una pluralità di stimoli impara ad autoregolarsi tenendo conto dei feed back , dei ritorni che riceve dagli altri, imparando così ad essere, con l’aiuto di guide ed allenatori ben formati, lui stesso artefice del suo successo affinché sia formativa ed occasione di soddisfazione personale il partecipare a gare sportive non riducendole a semplici “corse all’aria aperta”. Lo sporto può arrichire la nostra vita e rednerci più felici?Da che cosa dipende la felicità e il benessere delle persone? La felcità a nostro avviso proviene dalla capacità della persona di raggiungere un buon stato di salute che consente alla persona di provare piacere,eprimere benessere sociale e vivere in armonia con l’ambiente con il quale è a contatto. La salute dipende soprattutto da alcune variabili,oltre ai geni ed alla costituzione , dalla qualità del cibo che abbiamo a disposizione,dall’aria che respiriamo,dagli stili di vita che abbiamo interiorizzato e dalle opportunità della società. .L’alimentazione biologica specie quella vegetariana e le pratiche sportive aiutano a ridurre i disturbi psichiatrici .Chi pratica sport vive relazioni sociali intense ,ha benessere fisico per le endorfine endogene prodotte dal nostro organismo,vengono ridotti i comportamenti violenti ed aggressivi ,migliora la qualità della vita ecc. Questa è la felicità, lo stato di benessere che proviene da noi. Mi piace immaginare una società costruita su queste idee e ricca di valori organizzata in modo sostenibile ed ecologica , piste ciclabili, aree verdi dove gli aziani si incontrano , i bambini giocano in modo libero e i genitori che vivono sono sereni. Orti urbani e solidali che producono alimenti biologici,una società dove si vive il senso di comunità,con più diritti di cittadinanza. Anche la medicina diventerebbe più sostenibile ed ecologica con meno speculazioni che appartengono alle lobby e alle società dei consumi .Vanno allora ripensate alcuni modelli che oggi devastano la società premesso che viviamo in funzione di una società di consumi,di stili di vita ormai non sostenibili,di una società che ha sovvertito le regole della natura. La via verso uno sviluppo umano equo, pacifico ecosostenibile capace di sradicare la poverta, valorizzare la natura e mobilitare tutti gli attori sociali in modo che possano partecipare, secondo le proprie capacita, ai processi di sviluppo e possano beneficiarne adeguatamente senza discriminazioni. Una visione che critica esplicitamente le concezioni basate sull’ossessione per la crescita economica e che, anzi, afferma chiaramente che il miglior modo di assicurare la “sicurezza umana” (cioe la fondamentale funzione protettiva dei propri cittadini di ogni societa) e di cambiare i processi economici, facendo in modo che la competizione non sia distruttiva e violenta e che il modo in cui si crea ricchezza non produca, contemporaneamente, poverta, discriminazioni, esclusione, violenza e distruzione delle risorse naturali. Insomma, mentre le concezioni correnti mettono al primo posto l’economia e la crescita ad ogni costo, la piattaforma del futuro indica che l’economia deve essere al servizio dei bisogni della gente e che la crescita serve solo se e di buona qualita.Allora ecco come lo sport che consente il recupero dei valori della sostenibilità,degli stili di vita.. Il 27 maggio 2013 l’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha adottato il nuovo Piano d’Azione Globale (PAG) per la salute mentale, atto a modificare le politiche sanitarie in tutti i Paesi del mondo.
Il documento sottolinea infatti l’importanza di tutelare e promuovere i diritti umani, indipendentemente dal livello di disabilità, ed assegna un ruolo centrale all’assistenza socio-sanitaria territoriale. Inoltre, l’introduzione del termine ‘guarigione’ allontana da un modello di stampo esclusivamente medico, focalizzando l’attenzione su attività e servizi che possano generare reddito ed opportunità educative, come quelli sociali e di comunità.
Oltre a ciò, sono anche state delineate le direttive che i vari stati membri dovranno adottare al fine di promuovere la salute mentale, prevenire le psicopatologie, rafforzare e responsabilizzare la società civile. Le associazioni di persone con disturbi psichiatrici e disabilità psico-sociali dovranno esser motivate e favorire nell’assumere un ruolo attivo nei dibattiti politici e nei processi decisionali. Molte delle suddette azioni verranno attuate all’interno dei gruppi a basso e medio reddito, dove è stato rilevato il divario più ampio fra necessità e disponibilità di servizi.Alla base di questo rivoluzionario documento è la visione di “un mondo in cui la salute mentale sia considerata di primaria importanza, promossa e protetta, i disturbi mentali vengano prevenuti e le persone siano in grado di esercitare la totalità dei loro diritti e di aver accesso, in modo tempestivo, a servizi socio-sanitari di alta qualità”. Questo documento responsabilizza le società sportive e le associazioni per la salute mentale verso una maggiore apertura alla disabilità perchè diventa opportunità di prevenzione e di recovery,nonché di benesssere sociale.E’ possibile immaginare il risparmio dei farmaci per le patologie dismetaboliche,dell’apparato respiratorio,dell’apparato cardiocircolatorio,del sistema osteoarticolare ,anti age nonché del numero delle giornate di ricovero.
*( “L’attività sportiva nel disagio psicosociale: valutazioni metodologiche e modalità d’intervento” 26 Settembre 1998 Castello Orsini Castel Madama)
*Angelo Righetti “Il budget di salute”.